l'Astrofilo febbraio 2014

ASTRONAUTICA ASTROFILO l’ merosissimi detriti in rotazione caotica sul- l'asse. Indipendente- mente da quanto ogni singolo fattore influi- sca sul moto orbitale, il risultato finale è inva- riabilmente il decadi- mento dell'orbita e quindi un'orbita ogni giorno sempre diversa, seppur di poco. Nonostante l'impegno quotidiano dell'SSN nel ricalcolare quelle orbi- te, la posizione di ogni oggetto (satellite o detrito che sia) in ogni istante è nota con una precisione non par- ticolarmente elevata, 1 km circa. Questa ap- prossimazione si traduce in un'ampia in- certezza nella previsione di futuri impatti, tanto che per ogni reale collisione attesa vengono collezionati circa 10000 falsi al- larmi. I gestori dei satelliti operativi, infor- mati della possibilità di un impatto immi- nente, sanno che c'è solo 1 probabilità su 10000 che quell'impatto avvenga davvero e quindi non fanno nulla per modificare la traiettoria dei satelliti stessi. Cambiare l'orbita di un satellite significa consumare carburante e quel consumo im- previsto potrebbe finire con l'accorciare il periodo operativo previsto del satellite, con implicazioni commerciali certamente non desiderabili. È quindi preferibile cor- rere un rischio quasi inesistente piuttosto che sprecare energia per muoversi di qual- che chilometro. In questo contesto si inserisce il progetto STARE, il cui obiettivo principale è quello di abbassare il margine di errore nella colloca- zione spaziale di satelliti e detriti da 1 km ad appena 100 metri o anche meno. Ciò ridurrà di due or- dini di grandezza i fal- si allarmi, cosicché la probabilità di impatto scenderà nelle succes- sive 24 ore a 1 su 100, un rapporto sicura- mente meno trascura- bile da parte dei ge- stori di satelliti. L'approccio di STARE al problema è concet- tualmente diverso da quello del SSN, perché invece di osservare sa- telliti e detriti dal suo- lo lo farà direttamente dallo spazio, utilizzan- do piccolissimi tele- scopi alloggiati assie- me ad altro payload N el video qui a fianco vedia- mo una simula- zione della distri- buzione della spazzatura spa- ziale. L’anello più netto è formato dai satelliti geo- stazionari, men- tre la massima concentrazione di detriti è presente nelle orbite più basse. [J.W. Tulp] Sotto, tecnici in- daffarati ad as- semblare un na- nosatellite della costellazione STARE. [LLNL]

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