Astrofilo febbraio 2013
ASTROFILO l’ lità sta in piedi, perché il residuo della su- pernova, stante la sua giovane età, sarebbe sicuramente rilevabile almeno nei raggi X, eppure non se ne conoscono entro quelle distanze. Si aggiunga che nel raggio consi- derato non si conoscono nemmeno astri collassati con età comprese fra 300 e 2000 anni, ed è difficile sostenere che una super- nova abbia lasciato in eredità solo un flusso di raggi gamma. È vero che un paio di anni fa era stato ipotizzato che il 20% delle su- pernovae potrebbero realmente non la- sciare alcuna traccia della loro esplosione (con la sola eccezione di un flusso di neu- trini), ma non può essere quella la soluzione al caso di specie, perché quel tipo di super- novae, se esistono, creano un buco nero in un tempo così rapido che nemmeno i raggi gamma riescono a sfuggire. In definitiva, possiamo anche sostenere che la supernova sia passata inosservata, ma se sono giunti sulla Terra quanto meno i raggi gamma, un residuo dell’esplosione dovrebbe esserci da qualche parte, e invece non c’è. L ibera rappre- sentazione di quattro scene della fusione fra due stelle di neu- troni, con emis- sione dei jet di energia. Nel pa- rossismo si libera anche luce visi- bile che entro una distanza di poche migliaia di anni luce può manifestarsi al- l’occhio umano. [Dark Cosmology Centre, Niels Bohr Institute, University of Co- penhagen/Jan Ra- smussen DRC] trebbe anche non essere stata vista da nes- suno, mentre i raggi gamma prodotti dal- l’evento sarebbero riusciti comunque a rag- giungere la Terra. Considerando che questi rappresentano circa un centesimo dell’ener- gia totale mediamente liberata dall’esplo- sione di una supernova, e sapendo quanta energia è arrivata su un’area ampia come la Terra, i ricercatori hanno stimato che l’esplo- sione potrebbe essersi verificata a una di- stanza compresa fra 400 e 800 anni luce, a seconda che fosse una supernova classica o superluminosa. Per poter nascondere alla vista umana astri di quella portata è necessario che l’estin- zione provocata da gas e polveri interstel- lari sia di almeno 13 magnitudini, ma entro 800 anni luce di distanza non c’è pratica- mente nessuna nube in grado di generare un simile filtro, salvo due ristrettissime aree distanti 360-390 anni luce, che hanno una sola probabilità su mille di essersi trovate interposte fra noi e la fantomatica super- nova. Ma nemmeno questa flebile possibi-
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