Astrofilo febbraio 2013

della stella HD 142527. È questo un astro giovanissimo posto a circa 456 anni luce di distanza dalla Terra, che sta ancora ulti- mando la sua formazione. Dai suoi imme- diati dintorni e fino a 10 unità astronomiche si estende la parte interna del disco, dopo- diché questo si interrompe bruscamente (la densità cala di circa 300 volte), creando una lacuna apparentemente vuota, ampia circa 130 UA. Il disco riprende a 140 UA dalla stella, presentandosi nella sua parte più esterna ancora più denso che in quella in- terna e con una forma asimmetrica, più si- mile a quella di un ferro di cavallo che non a quella di un disco propriamente detto. L’esistenza di quella struttura, che si pre- senta quasi perfettamente di fronte (l’incli- nazione del disco è di appena 20°), era già nota da osservazioni nell’infrarosso e la vera novità sta nel fatto che ora sono stati sco- perti dei cospicui flussi di materia (essenzial- mente gas) che si incanalano dal disco esterno verso la lacuna, e che in parte pro- cedono oltre, finendo con l’alimentare il disco interno, che a sua volta alimenta la stella. I flussi individuati sono due: quello più consistente crea un filamento che si estende ad est di HD 142527, mentre quello meno intenso crea una struttura simile ma più debole sul versante opposto. Entrambi descrivono un arco di circa 140° che par- PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ tendo da posizioni antipodali del disco esterno trovano vertice comune nella stella, con la velocità del gas che aumenta progres- sivamente verso l’interno. La presenza e le proprietà di quei flussi di materia, nonché la forma a ferro di cavallo del disco esterno sono compatibili con le perturbazioni gravitazionali derivanti dal- l’esistenza di un corpo planetario di massa rilevante, un gigante gassoso, collocato in orbita a circa 90 UA da HD 142527. L’osser- vazione diretta del potenziale pianeta è però attualmente impossibile anche con ALMA, perché si trova totalmente avvolto dalla materia che viene trasferita attraverso la lacuna, e si può quindi solo avvertirne in- direttamente la presenza. Il fatto che dentro la lacuna il team di Ca- sassus abbia rilevato anche la presenza di monossido di carbonio diffuso esclude che il pianeta possa essere in realtà una stella nana, perché in quel caso oltre alle polve- ri sarebbe stato spazzato completamente pure il gas. La quantità di gas trasferita dal disco esterno a quello interno corrisponde a una massa compresa fra 2 millesimi e 7 centesimi di massa terrestre all’anno, un quantitativo compatibile con l’azione di un pianeta gi- gante e sufficiente a far crescere sia il pia- neta sia la stella ai ritmi previsti dalla teoria. B reve sorvolo del disco pro- toplanetario di HD 142527, con le stelle della Via Lattea che scorro- no sullo sfondo. [ALMA (ESO/ NAOJ/NRAO)/M. Kornmesser]

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