Astrofilo febbraio 2013

TERRA ASTROFILO l’ tutti quelli di minore energia, quindi la fre- quenza degli eventi potrebbe essere anche sensibilmente maggiore, ma limitiamoci al- la realtà attuale.) La forbice di cui sopra è sostanzialmente confermata dal tasso di fusione di astri col- lassati previsto nella nostra galassia, che forse raggiunge quota 150-200 eventi per milione di anni. Considerando solo quelli nella Via Lattea il cui lampo gamma punta verso la Terra, abbiamo circa 1 evento ogni 40 000 anni, frequenza che scende a 1 evento ogni 400000 anni per distanze infe- riori a 13000 anni luce. Attualmente non c’è modo di verificare le previsioni statistiche, almeno non con la da- tazione al carbonio-14, e questo sia perché non esistono esseri viventi più vecchi di 3000 anni (periodo nel quale vi è solo il picco di Miyake), sia perché oltre i 50 000 anni quel tipo di datazione diventa troppo inaffidabile. Ma se realmente veniamo in- vestiti dal flusso di radiazione di un GRB corto ogni 400000 anni in media, che cosa può vietare che ciò sia accaduto l’ultima volta proprio nel 774-5 dopo Cristo? Nulla. Quel tipo di fenomeno è, fra tutti quelli co- nosciuti, l’unico in grado di fornire la giusta quantità di energia, nei tempi giusti, se posto alla giusta distanza; l’unico in grado di dar conto degli effetti riscontrati sulla Terra e l’unico in grado di non lasciare una traccia evidente in cielo. Qualunque altra ipotesi diversa da quella del GRB corto sa- rebbe molto più difficile da sostenere. L’unico modo per avere una conferma defi- nitiva al tutto è, come proposto dagli stessi Hambaryan e Neuhäuser, quello di scoprire un astro collassato a una distanza e con un’età compatibili con quelle dell’evento. Quell’astro potrebbe essere addirittura già stato scoperto ma non ancora adeguata- mente studiato, e non a caso i due ricercatori propongono una breve lista che comprende cinque stelle di neutroni, distanti fra 3000 e 13000 anni luce, fra le quali potrebbe na- scondersi il progenitore del lampo medioe- vale. Non resta che verificare. L ’osservazione dei GRB corti ha importanti impli- cazioni soprattut- to a livello cosmo- logico, come di- mostra un evento del 10 maggio 2009, nel flusso di fotoni del quale il satellite Fermi ne rivelò alcuni con energia inferiore di milioni di volte, che però dopo un viaggio di 7,3 mi- liardi di anni alla velocità della luce erano arrivati nel rivelatore distac- cata dagli altri di appena 9/10 di se- condo. Come pre- visto da Einstein, la velocità nel vuoto non è di- pendente dal- l’energia traspor- tata. [NASA] n

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=