l'Astrofilo febbraio 2012

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ fittito allorché si è scoperto che la crosta lu- nare nell’emisfero opposto è circa 50 km più spessa di quella dell’emisfero visibile. I vari tentativi di attribuire alla sola pre- senza della Terra quelle evidentissime dif- ferenze non hanno mai avuto particolare successo in passato. Infine si è giunti al nuovo modello elaborato da Asphaug e Jutzi, supportato da simulazioni al compu- ter, che sembra ora in grado di dar conto delle evidenze osservative, inquadrandosi perfettamente nel più ampio scenario che descrive la nascita del sistema Terra-Luna. Il punto di partenza rimane la titanica colli- sione fra la protoTerra e un protopianeta di taglia marziana, avvenuta a poche centinaia di milioni di anni dall’inizio della formazione del sistema solare. A seguito di quella colli- sione, il corpo più piccolo è stato quasi com- pletamente assorbito dalla futura Terra, men- tre una parte del mantello di quest’ultima si è riversata nello spazio circumterrestre, dove per autogravitazione si è concentrata for- mando la Luna. Secondo Asphaug e Jutzi, in questo scenario base quasi universalmente accettato può essere inserita la contempo- ranea formazione di una seconda luna (per comodità Luna2), che le simulazioni descri- vono con diametro finale superiore a un mi- gliaio di chilometri e massa pari a circa 1/30 di quella della Luna (per comodità Luna1). Entrambe le lune si sarebbero accresciute sulla medesima orbita, a una distanza dalla Terra molto più breve di quella dell’odierna Luna, con Luna2 collocata al sicuro in uno dei due punti lagrangiani posti a ±60°. Le due lune devono essere rimaste in quelle re- ciproche posizioni per diversi milioni di anni, L a fase cruciale di una simula- zione al computer che illustra l’im- patto sulla Luna di un secondo sa- tellite terrestre con massa pari al 4% di quella lu- nare. Una dina- mica di questo tipo spiega in modo esauriente l’anomala abbon- dante di KREEP nei terreni più su- perficiali dell’emi- sfero lunare rivolto verso la Terra. Nella simu- lazione la se- conda luna ha un diametro di 1270 km e impatta con un angolo di 45° alla velocità di 2,4 km/s. [Martin Jutzi and Erik Asphaug]

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=