l'Astrofilo febbraio 2012

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ Se l’idea di avere un se- condo satellite è di per sé affascinante, rimane pur sempre un fioco puntino di luce sul piano focale di uno strumento professio- nale, ben altra cosa ri- spetto a ciò che si vedrebbe in cielo se at- torno alla Terra orbitasse una seconda luna più vicina all’immaginario collettivo, quindi molto più simile alla Luna, quella con la “L” maiuscola. Due lune simili fra loro, almeno nella forma, che si inseguono in cielo pro- vocando più eclissi e occultazioni di quelle che siamo abituati a vedere, sarebbero un’accoppiata spettacolare. Ma una se- conda luna non c’è. Non oggi. Ci sono però buone ragioni per ritenere che in un lonta- nissimo passato ci fosse eccome! A quest’altra stupefacente conclusione sono giunti Erik Asphaug (Università della California, Santa Cruz) e Martin Jutzi (Uni- versità di Berna), che in un articolo pubbli- cato su Nature all’inizio dell’agosto scorso hanno proposto un’originale spiegazione alla spiccata dicotomia esistente fra l’emi- sfero lunare rivolto permanentemente verso la Terra e quello opposto: miliardi di anni fa la Luna si è fusa con un secondo grande satellite che orbitava attorno al no- stro pianeta! Quando all’inizio dell’era astronautica le sonde lunari inviarono a terra le prime im- magini della faccia nascosta del nostro sa- tellite, i ricercatori iniziarono subito a chie- dersi il perché di tanta differenza con l’emi- sfero visibile: mentre quest’ultimo è ricco di ampie spianate di lava solidificata (i cosid- detti mari), quello “invisibile” è assai più scabro e montagnoso. Il mistero si è poi in- D inamica dell’impatto fra Luna1 e Luna2, con la conseguente dif- ferenziazione dei due emisferi della prima. Sulla destra una visione post-impatto della distri- buzione (un po’ esage- rata) dei materiali negli strati subsuperficiali. In grigio il materiale appor- tato da Luna2, in giallo il magma ricco di KREEP riversato nell’emisfero opposto. In meno di 3 ore la fusione fra le due lune era già completa. [Martin Jutzi and Erik Asphaug] I mmagine radar del NEO 2005 YU 55 , ottenuta il 7 novembre 2011, quando l’oggetto si trovava a 1,38 milioni di km dalla Terra. Si tratta di un oggetto po- tenzialmente pericoloso, con diametro di 300-400 metri. [NASA/JPL-Caltech]

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