l'Astrofilo febbraio 2012

CORPI MINORI nascita di Sole e pianeti, questi ultimi ini- ziarono a migrare su orbite più interne (a causa del frenamento operato dal mate- riale rimasto nel disco di accrescimento), l'armonia gravitazionale dell'intero si- stema fu sconvolta e a farne le spese fu- rono principalmente i miliardi di plane- tesimi che per la vastità degli spazi in cui si trovavano, o per la sfavorevole vicinanza di corpi maggiori, non erano riusciti a con- centrarsi in un singolo pianeta. Gli aste- roidi della Fascia Principale e gli oggetti della Kuiper Belt sono i due esempi più rappresentativi di ciò che resta di quei planetesimi. I KBO, in particolare, furono quelli che subirono mag- giormente gli effetti delle migrazioni dei nostri pianeti giganti, Giove e Saturno in primis, e toccò quindi soprat- tutto ad essi venire sparpa- gliati all'interno e all'esterno del sistema solare. Quelli di- rottati verso l'interno fini- rono presto o tardi con lo schiantarsi su Marte, Terra, Luna, Venere e Mercurio, o con il dissolversi nella roven- te atmosfera del Sole. I frequenti e numerosi im- patti cometari non hanno solo trasformato l'aspetto delle superfici planetarie, hanno altresì aggiunto a quegli ambienti ingredienti fondamentali alla nascita della vita, come l'acqua e il carbonio. In almeno un caso sappiamo che l'opportunità è stata colta... Trovare ora che attorno a una stella simile al Sole sta probabilmente ricapitando la stessa cosa è molto intrigante. Il sistema di Eta Corvi ha poco più di 1 miliardo di anni di età e quindi anche i tempi del suo LHB sono confrontabili con quelli del nostro. Inoltre sappiamo dal 2005 che anche quella stella ha una fascia di potenziali nuclei co- metari paragonabile alla Kuiper Belt, e pro- prio da là si ritiene sia provenuto l'oggetto (o gli oggetti) che disintegrandosi contro l'invisibile pianeta di tipo terrestre ha gene- rato la banda di polveri in questione. È notevole il fatto che lo spettro della luce di quelle polveri sia estremamente simile a quello del meteorite di Almahata Sitta, ca- duto frammentato in Sudan nel 2008. Ciò si- gnifica che sia il nostro meteorite sia i detriti polverosi in orbita attorno a Eta Corvi pro- vengono da ambienti fra loro assai simili, ovvero le rispettive fasce di planetesimi esterni, ricchi di acqua ed elementi organici (in altre parole, nuclei cometari). Sebbene, come dicevamo, non abbiamo di- retta conoscenza di pianeti in orbita attorno a Eta Corvi (né attraverso transiti sul disco stellare, né attraverso perturbazioni gravi- tazionali subite dal moto della stella), il bombardamento in atto da parte di nuclei cometari rilevato dal team di Lisse tradi- rebbe quanto meno la presenza di due pia- neti, un disturbatore migrato verso l'interno, molto probabilmente un gigante gassoso, e un pianeta di tipo terrestre, vittima del bom- bardamento. Si sospetta che in realtà di pia- neti Eta Corvi ne abbia anche altri e appro- fondire le nostre conoscenze su quel sistema sarà una priorità nei mesi e negli anni a ve- nire. Abbiamo l'opportunità di osservare in diretta ciò che avvenne nel più lontano pas- sato del nostro sistema solare, non possiamo certo lasciarcela scappare! E ta Corvi vista dal telescopio spaziale Herschel. La nebulosità bluastra più esterna segnala la presenza di una popolazione di oggetti para- gonabili a quelli appartenenti alla Kuiper Belt. Il segmento in alto a sinistra indica per confronto le dimensioni del nostro sistema solare. [ESA / Herschel / SPIRE / PACS / DEBRIS] ASTROFILO l’ n

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