l'Astrofilo gennaio-febbraio 2025

47 GENNAIO-FEBBRAIO 2025 ASTRO PUBLISHING voluzione dei pianeti, è una specie di miscuglio” , ha spiegato Carvalho. “Se il pianeta si trova molto lontano nel disco mentre si sta formando, le e- splosioni di un oggetto FU Ori do- vrebbero influenzare il tipo di so- stanze chimiche che il pianeta eredi- terà alla fine. Ma se un pianeta in formazione è molto vicino alla stella, ASTROFILO l’ I mmagini di quattro giovani dischi stellari, prese con il telescopio Subaru. Sono chia- ramente visibili varie struttu- re nei dischi, come bracci, ar- chi, flussi e spuntoni. [NAOJ] ! allora è una storia legger- mente diversa. Entro un paio di esplosioni, tutti i pianeti che si stanno formando mol- to vicino alla stella possono rapidamente muoversi verso l’interno e alla fine fondersi con essa. Potresti perdere, o almeno friggere completa- mente, i pianeti roc- ciosi che si formano vicino a una stella del genere.” Sono in corso ulteriori lavori con le osservazioni UV di Hubble. Il team sta analiz- zando attentamente le varie linee di emissione spettrale da più elementi presenti nel- lo spettro COS. Ciò dovreb- be fornire ulteriori indizi sul- I mmagine ottica composita RGB di LBN 878 (la nebulosa rossa e marrone che domina il cam- po) ottenuta dall’astrofotografo Jim Thommes. FU Ori (con la sua nebulosa a riflessione) è l’og- getto luminoso situato al centro dell’immagine. L’inserto mostra le mappe di intensità integrate 12 CO(2–1) come tracciate dalle osservazioni di ALMA. Le mappe di intensità integrate 12 CO spo- state verso il rosso e verso il blu di FU Ori sono tracciate sull’emissione ottica (scala di colori). La mappa del momento 0 spostato verso il blu (con- torni blu) è stata costruita includendo l’emis- sione da 8,0 a 11,5 km s −1 , mentre la mappa dell’emissione integrata spostata verso il rosso (contorni rossi) include l’emissione tra 12,7 e 17,5 km s −1 . [The Astrophysical Journal (2024)] l’ambiente di FU Ori, come la cine- matica del gas in entrata e in uscita nella regione interna. “Molte di que- ste giovani stelle sono spettroscopi- camente molto ricche alle lunghezze d’onda dell’ultravioletto lontano” , ha riflettuto Hillenbrand. “Una com- binazione di Hubble, delle sue di- mensioni e della copertura di lun- ghezze d’onda, nonché delle circo- stanze fortunate di FU Ori, ci ha per- messo di osservare più in profondità che mai il motore di questo affasci- nante tipo di stella.”

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