l'Astrofilo gennaio-febbraio 2025
18 GENNAIO-FEBBRAIO 2025 ASTRO PUBLISHING più in profondità nello spazio, gli astronomi sono stati in grado di guardare sempre più da vicino que- sti “universi isola” per dedurre come potrebbero essere. Ad esempio, i ri- cercatori hanno osservato una po- tente energia elettromagnetica e- manare dal cuore di NGC 1270, il che suggerisce che potrebbe ospitare un buco nero supermassiccio che si ali- menta freneticamente. Questa peculiarità è osservata in circa il 10% delle galassie ed è rile- vabile tramite la presenza di un disco di accrescimento, un intenso vortice di materia che turbina e viene gra- dualmente divorato dal buco nero centrale. Ma non sono solo le singole galassie a interessare gli astronomi: molti misteri attuali risiedono nella loro reciproca relazione e interazio- ne. Ad esempio, il fatto che enormi gruppi come l’ammasso di Perseo e- sistano contemporaneamente a quel- la sostanza enigmatica che chiamia- mo materia oscura. Se non ci fosse tale materia invisibile e gravitazio- nalmente interattiva, le galassie sa- rebbero distribuite più o meno uni- formemente nello spazio, anziché raccogliersi in ammassi densamente popolati. Le teorie attuali suggeri- scono che una rete invisibile di ma- teria oscura raggruppa le galassie al- le intersezioni dei suoi colossali in- trecci, dove la sua attrazione gravi- tazionale è più forte. Sebbene la materia oscura venga scomodata per spiegare le strutture cosmiche osservate, la natura della sostanza stessa rimane sfuggente. Mentre osserviamo immagini come questa e consideriamo i progressi compiuti nella nostra comprensione nel corso dell’ultimo secolo, possia- mo percepire un’allettante idea di quanto altro potremmo scoprire nei decenni a venire. Forse nascosti in immagini come questa ci sono indizi per la prossima grande svolta. Quan- to altro sapremo del nostro universo tra un altro secolo? S opra e sotto: NGC 1270 è solo un membro dell’ammasso di Perseo, un grup- po di migliaia di galassie che si trova a circa 240 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione di Perseo. Immagini come quelle prese con lo spettro- grafo multi-oggetto Gemini (GMOS) sul telescopio Gemini North, catturano una sbalorditiva collezione di galassie nella regione centrale di questo enorme ammasso. [Images and Videos: International Gemini Observatory/NOIRLab/ NSF/AURA/N. Bartmann (NSF NOIRLab) − Image Processing: J. Miller & M. Rodri- guez (International Gemini Observatory/NSF NOIRLab), T.A. Rector (University of Alaska Anchorage/NSF NOIRLab), M. Zamani (NSF NOIRLab) − Ack.: PI: Jisu Kang (Seoul National University) − Music: Zero-project - Through the Looking Glass (zero-project.gr )] le dimensioni dell’universo furono gli argomenti del famoso Grande Di- battito dell’astronomia, tenutosi nel 1920 tra gli astronomi Heber Curtis e Harlow Shapley. Il dibattito rima- se irrisolto fino al 1924, quando Edwin Hubble, utilizzando il telesco- pio Hooker presso l’Osservatorio di Mount Wilson, osservò le stelle all’in- terno di alcune nebulose per calco- lare quanto fossero distanti dalla Terra. I risultati furono decisivi: si tro- vavano ben oltre la Via Lattea. La nozione di cosmo degli astronomi subì un drammatico cambiamento: era ora popolato da innumerevoli galassie strane e lontane, grandi e complesse quanto la nostra. Con il miglioramento delle tecniche di imaging, che penetrarono sempre n ASTROFILO l’
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