l'Astrofilo gennaio-febbraio 2024

49 GENNAIO-FEBBRAIO 2024 ASTRO PUBLISHING duo di supernova è simile all’imma- gine a lunghezza d’onda ottica rila- sciata nel 2005 dal telescopio spaziale Hubble; nell’osservazione a infrarossi di Webb, una struttura nitida, simile a una gabbia di soffici filamenti gas- sosi è mostrata in rosso-arancio. Tuttavia, nelle regioni centrali, l’emis- sione dei granelli di polvere (giallo- bianco e verde) viene qui mappata per la prima volta. Ulteriori aspetti del funzionamento interno della Nebulosa Granchio di- ventano più evidenti e vengono visti in maggior dettaglio nella luce infra- rossa catturata da Webb. In partico- lare, si evidenzia quella che è nota come radiazione di sincrotrone: emis- sione prodotta da particelle cariche, come gli elettroni, che si muovono attorno alle linee del campo magne- tico a velocità relativistiche. La radia- zione appare qui come materiale lat- tiginoso simile a fumo in gran parte dell’interno della nebulosa. Questa struttura è un prodotto della pulsar della nebulosa, una stella di neutroni in rapida rotazione. Il forte campo magnetico della pulsar accelera le particelle a velocità estremamente ASTROFILO l’ I l telescopio spaziale James Webb ha osservato la Nebulosa Granchio, un residuo di supernova situato a 6500 anni luce di distanza nella costella- zione del Toro. Dalla registrazione di questo evento energetico nel 1054 d.C. da parte degli astronomi dell’XI secolo, la Nebulosa Granchio ha con- tinuato ad attirare l’attenzione e sti- molare ulteriori studi, mentre gli scienziati cercano di comprendere le condizioni, il comportamento e gli effetti postumi delle supernove at- traverso lo studio approfondito di questa nebulosa, un esemplare rela- tivamente vicino. Utilizzando NIRCam (Near-Infrared Camera) e MIRI (Mid-Infrared Instru- ment) di Webb, un team guidato da Tea Temim dell’Università di Prince- ton sta cercando risposte sulle sue ori- gini. “La sensibilità e la risoluzione spaziale di Webb ci permettono di de- terminare con precisione la composi- zione del materiale espulso, in par- ticolare il contenuto di ferro e nichel, che potrebbe rivelare quale tipo di esplosione ha prodotto la Nebulosa Granchio” , ha spiegato Temim. A pri- ma vista, la forma generale del resi- La Nebulosa Granchio vista in una nuova luce da Webb by NASA/ESA/CSA Abigail Major & Christine Pulliam [NASA, ESA, CSA, STScI, Tea Temim (Princeton University)]

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