l'Astrofilo gennaio-febbraio 2024
GENNAIO-FEBBRAIO 2024 ammasso di protostelle (stelle che si stanno ancora formando e guada- gnando massa) che produce flussi che brillano come un falò nel mezzo di una nube oscura a infrarossi. Al centro di questo giovane ammasso si trova una protostella massiccia con una massa di oltre 30 volte quella del nostro Sole. La nube da cui emergono le proto- stelle è così densa che la luce delle stelle dietro di essa non riesce a rag- giungere Webb, facendola apparire meno affollata, quando in realtà è una delle aree più densamente po- polate dell’immagine. Nubi più piccole nell’infrarosso pun- teggiano l’immagine, simili a buchi nel campo stellare: è lì che si stanno formando le future stelle. Lo strumento NIRCam (Near-Infrared Camera) di Webb ha catturato anche l’emissione su larga scala dell’idro- geno ionizzato che circonda il lato inferiore della nube oscura, mostra- ta in colore ciano nell’immagine. Ti- picamente − dice Crowe − questo è il risultato di fotoni energetici emessi da giovani stelle massicce, ma la va- sta estensione della regione mostra- ta da Webb è una sorta di sorpresa che merita ulteriori indagini. Un’altra particolarità della regione che Crowe intende esaminare ulte- riormente sono le strutture aghifor- mi nell’idrogeno ionizzato, che ap- paiono orientate in modo caotico in molte direzioni. “Il centro galattico è un luogo affollato e tumultuoso. Ci sono nubi di gas turbolente e magnetizzate che stanno formando stelle, che poi colpiscono il gas cir- costante con i loro venti, getti e ra- diazioni in uscita” , ha detto Rubén Fedriani, co-investigatore del pro- getto presso l’Instituto de Astrofísica de Andalucía in Spagna. “Webb ci ha fornito moltissimi dati su questo ambiente estremo e stiamo appena iniziando ad approfondire.” A circa 25000 anni luce dalla Terra, il centro galattico è abbastanza vicino da poter studiare le singole stelle con il telescopio Webb, con- sentendo agli astronomi di racco- gliere informazioni senza preceden- ti su come si formano le stelle e su come questo processo possa dipen- dere dall’ambiente cosmico, soprat- tutto rispetto ad altre regioni della galassia. Ad esempio, è possibile che si formino stelle più massicce al cen- tro della Via Lattea, rispetto ai bordi dei suoi bracci a spirale? “L’immagine di Webb è sorprenden- te e la scienza che ne ricaveremo è ancora migliore”, ha concluso Crowe. “Le stelle massicce sono fabbriche che producono elementi pesanti nei loro nuclei, quindi capirle meglio è come apprendere la storia delle ori- gini di gran parte dell’universo.” ASTROFILO l’ ! [NASA, ESA, CSA, STScI, Samuel Crowe (UVA)]
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