l'Astrofilo gennaio-febbraio 2023
40 GENNAIO-FEBBRAIO 2023 ASTRO PUBLISHING più vicino alla Terra rispetto al pre- cedente detentore del record, un si- stema binario a raggi X nella costel- lazione dell’Unicorno. La nuova sco- perta è stata resa possibile effettu- ando notevoli osservazioni del moto della compagna del buco nero, una stella simile al Sole che orbita at- torno al buco nero a circa la stessa distanza fra Terra e Sole. “Prendi il si- stema solare, metti un buco nero dove si trova il Sole e il Sole dove si trova la Terra, e ottieni questo si- stema” , ha spiegato Kareem El–Ba- dry, astrofisico del Center for Astro- physics | Harvard & Smithsonian e del Max Planck Institute for Astronomy, e autore principale dell’articolo che descrive questa scoperta. “Sebbene ci siano stati molti rilevamenti dichia- rati di sistemi come questo, quasi tutte quelle scoperte sono state suc- cessivamente confutate. Questo è il primo rilevamento inequivocabile di una stella simile al Sole in un’ampia orbita attorno a un buco nero di massa stellare nella nostra galassia.” Sebbene ci siano probabilmente mi- lioni di buchi neri di massa stellare che vagano per la Via Lattea, quei pochi che sono stati rilevati devono la loro scoperta alle interazioni ener- getiche con una stella compagna. Quando il materiale proveniente da una stella vicina entra a spirale verso il buco nero, si surriscalda e genera potenti raggi X e getti di materiale. Se un buco nero non si nutre attiva- mente (cioè è dormiente), si con- fonde semplicemente con l’ambiente circostante. “Ho cercato buchi neri dormienti negli ultimi quattro anni utilizzando una vasta gamma di set di dati e me- todi” , ha affermato El–Badry. “I miei precedenti tentativi, così come quelli di altri, hanno rivelato un serraglio di sistemi binari mascherati da buchi neri, ma questa è la prima volta che la ricerca ha dato i suoi frutti.” Il team ha originariamente identi- ficato il sistema come potenziale o- spite di un buco nero analizzando i dati della navicella spaziale Gaia del- l’Agenzia spaziale europea. Gaia ha catturato le minuscole irregolarità nel movimento della stella causate dalla gravità di un oggetto massiccio by NOIRLab − Charles Blue Scoperto il buco nero più vicino alla Terra I buchi neri sono gli oggetti più e- stremi dell’universo. Le versioni supermassicce di questi oggetti incredibilmente densi risiedono pro- babilmente al centro di tutte le gran- di galassie. I buchi neri di massa stel- lare, che pesano da cinque a 100 volte la massa del Sole, sono molto più comuni, con una stima di 100 mi- lioni nella sola Via Lattea. Appena una manciata è stata confermata fi- no ad oggi, tuttavia, e quasi tutti so- no “attivi”, il che significa che brilla- no intensamente nei raggi X mentre consumano materiale da un vicino compagno stellare, a differenza dei buchi neri dormienti che non lo fan- no. Gli astronomi che utilizzano il te- lescopio Gemini North alle Hawaii, uno dei telescopi gemelli dell’Osser- vatorio internazionale Gemini, ge- stito dal NOIRLab della NSF, hanno scoperto il buco nero più vicino alla Terra, soprannominato dai ricerca- tori Gaia BH1. Questo buco nero dor- miente è circa 10 volte più massiccio del Sole e si trova a circa 1600 anni luce di distanza nella costellazione dell’Ofiuco, il che lo rende tre volte ASTROFILO l’
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