l'Astrofilo gennaio-febbraio 2023

39 GENNAIO-FEBBRAIO 2023 ASTRO PUBLISHING fine del 2022, sia sui canali social sia con eventi locali negli Stati membri dell’ESO e in altri paesi. Nell’immagine qui sopra, vediamo al centro della scena il pilastro della Ne- bulosa Cono, lungo sette anni luce, che fa parte della più ampia regio- ne di formazione stellare NGC 2264, scoperta alla fine del XVIII secolo da William Herschel. Troviamo questa nebulosa a forma di corno nella co- stellazione del Monoceros (l’Unicor- no), un nome sorprendentemente ap- propriato. Ubicata a meno di 2500 anni luce di distanza da noi, la Nebu- losa Cono è relativamente vicina alla Terra, il che ne fa un oggetto molto ben studiato. Ma questa veduta è più drammatica di qualsiasi altra otte- nuta prima, poiché mostra l’aspetto scuro e impenetrabile della nebulosa in un modo che la fa assomigliare a una creatura mitologica. La Nebulosa Cono è un perfetto e- sempio delle forme simili a pilastri che si sviluppano nelle gigantesche ASTROFILO l’ ! L a Nebulosa Cono fa parte della regione di formazione stellare NGC 2264, a circa 2500 anni luce di distanza da noi. Il suo aspetto simile a un pilastro è un perfetto esempio delle forme che possono svilupparsi nelle nubi giganti di gas molecolare freddo e polvere, note per la creazione di nuove stelle. Questa nuova spettacolare veduta è stata catturata con lo strumento FORS2 (FOcal Re- ducer and low dispersion Spectrograph 2) installato sul VLT (Very Large Tele- scope) dell’ESO e pubblicata in occasione del 60° anniversario dell’ESO. [ESO] nubi di gas molecolare freddo e pol- vere, note per generare nuove stelle. Questo tipo di pilastro si forma quando le stelle blu brillanti e mas- sicce di nuova nascita emettono venti stellari e intense radiazioni ultravio- lette che spazzano via il materiale dalle loro vicinanze. Mentre il mate- riale viene spinto via, il gas e la pol- vere più lontani dalle giovani stelle vengono compressi in forme dense, scure e alte simili a pilastri. Questo processo aiuta a creare l’oscura Ne- bulosa Cono, che punta lontano dalle stelle brillanti di NGC 2264. In questa immagine, ottenuta con lo strumento FORS2 (FOcal Reducer and low dispersion Spectrograph 2) in- stallato sul VLT dell’ESO in Cile, l’idro- geno gassoso è rappresentato in blu e lo zolfo gassoso in rosso. L’uso di questi filtri fa sì che le stelle che indi- cano la recente formazione stellare, che altrimenti sarebbero blu e molto luminose, appaiano quasi dorate, in contrasto con il cono scuro quasi co- me luminarie. Questa immagine è solo un esempio delle numerose osservazioni sbalor- ditive e affascinanti che i telescopi dell’ESO hanno realizzato in 60 anni. Anche se è stata ottenuta a scopo di- vulgativo, quasi tutto il tempo dei te- lescopi dell’ESO è dedicato alle os- servazioni scientifiche che ci hanno permesso di catturare la prima imma- gine di un esopianeta, di studiare il buco nero al centro della nostra ga- lassia e di trovare la prova che l’e- spansione del nostro universo sta ac- celerando. A partire da questi 60 anni di espe- rienza nello sviluppo, nella scoperta e nella cooperazione, l’ESO continua ad aprire nuove strade per l’astrono- mia, la tecnologia e la collaborazione internazionale. Con le strutture at- tuali e il prossimo ELT (Extremely Large Telescope), continueremo ad affrontare le più grandi domande dell’umanità sull’universo e consen- tire scoperte inimmaginabili.

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