l'Astrofilo gennaio-febbraio 2022
46 GENNAIO-FEBBRAIO 2022 ASTRO PUBLISHING osservazioni forniscono un forte supporto per una sostanziale migra- zione di questi corpi sin dalla loro formazione. In breve, una tale va- rietà nella composizione può essere compresa solo se i corpi hanno avu- to origine in regioni distinte del si- stema solare” , spiega Josef Hanuš dell’Università Carlo di Praga, Re- pubblica Ceca, uno degli autori dello studio. In particolare, i risultati favo- riscono la teoria secondo cui gli aste- roidi meno densi si sono formati nelle regioni remote oltre l’orbita di Nettuno e sono successivamente mi- grati nella posizione attuale. Questi risultati sono stati resi possi- bili grazie alla sensibilità dello stru- mento SPHERE (Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch) montato sul VLT dell’ESO. “Con le ampliate capacità di SPHERE, e viste le poche informazioni sulla forma dei più grandi asteroidi della fascia principale note finora, siamo stati in grado di fare progressi sostanziali in questo campo” , afferma il coautore Laurent Jorda, anch’egli del Labora- toire d’Astrophysique de Marseille. Gli astronomi saranno in grado di visualizzare un maggior numero di asteroidi nei minimi dettagli con il futuro ELT, l’Extremely Large Tele- scope dell’ESO, attualmente in co- struzione in Cile, che inizierà le operazioni entro la fine di questo decennio. “Le osservazioni degli asteroidi della fascia principale con ELT ci consentiranno di studiare og- getti con diametri fino a 35-80 chilo- metri, a seconda della loro posizione nella fascia, e crateri di dimensioni fino a circa 10-25 chilometri” , af- ferma Vernazza. “Avere uno stru- mento simile a SPHERE installato sull’ELT ci permetterebbe persino di riprendere un campione simile di og- getti nella lontana fascia di Kuiper. Ciò significa che saremo in grado di caratterizzare da terra la storia geo- logica di un campione molto più am- pio di piccoli corpi.” G li astronomi hanno utilizzato il Very Large Telescope dell’ESO in Cile per fo- tografare 42 dei più grandi asteroidi della fascia principale. Vedi alcuni di essi in questo video che riassume la scoperta! [ESO] e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA)” , spiega Pierre Vernazza, del Laboratoire d’Astrophysique de Marseille, in Francia, che ha guidato lo studio sugli asteroidi pubblicato su Astronomy & Astrophysics . “Le nostre osservazioni dell’ESO hanno fornito immagini nitide per molti altri oggetti, 42 in totale” . Il numero, precedentemente esiguo, di osservazioni dettagliate di aste- roidi significava che alcune caratteri- stiche chiave come la loro forma tri- dimensionale o la loro densità erano in gran parte sconosciute. Tra il 2017 e il 2019, Vernazza e il suo gruppo hanno cercato di colmare questa la- cuna conducendo un’indagine ap- profondita dei principali corpi della fascia degli asteroidi. La maggior parte dei 42 oggetti nel campione ha dimensioni maggiori di 100 km; in particolare, sono stati ri- presi quasi tutti, 20 su 23, gli aste- roidi della fascia più grandi di 200 chilometri. I due oggetti più grandi che il gruppo ha sondato sono Ce- rere e Vesta, che hanno diametri di circa 940 e 520 chilometri, mentre i due asteroidi più piccoli sono Urania e Ausonia, ciascuno di soli circa 90 chilometri. Ricostruendo le forme degli oggetti, il gruppo di ricercatori si è reso conto che gli asteroidi osser- vati sono generalmente divisi in due famiglie. Alcuni sono quasi perfetta- mente sferici, come Igea e Cerere, mentre altri hanno una forma più particolare, “allungata”: la regina incontrastata è l’asteroide Kleopa- tra, a forma di “osso per cani”. Combinando la forma degli asteroidi con le informazioni sulla loro massa, gli astronomi hanno scoperto che la densità cambia significativamente nel campione. I quattro asteroidi me- no densi tra quelli studiati, fra i quali Lamberta e Sylvia, hanno densità di circa 1,3 grammi per centimetro cu- bo, simile alla densità del carbone. I più densi, Psyche e Kalliope, hanno densità rispettivamente di 3,9 e 4,4 grammi per centimetro cubo, supe- riori alla densità del diamante (3,5 grammi per centimetro cubo). Questa grande differenza di densità suggerisce che la composizione degli asteroidi vari in modo significativo, fornendo agli astronomi importanti indizi sulla loro origine. “Le nostre ! ASTROFILO l’
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