l'Astrofilo gennaio-febbraio 2021
39 GENNAIO-FEBBRAIO 2021 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ e Sinlap. Menrva, è il più grande cra- tere su Titano, con un diametro di circa 425 chilometri, il che significa che interseca sia le dune che le pia- nure. Si pensa che Sinlap sia il cra- tere più giovane e sebbene si trovi nella regione delle dune, presenta segni di ghiaccio d’acqua e non mo- stra le stesse caratteristiche di un cratere delle dune. Non può essere classificato in nessuno dei due grup- pi. È possibile che i crateri delle dune originariamente avessero ghiaccio d’acqua esposto, poi ricoperto di materiale organico, e la giovane età di Sinlap comporta che questo pro- cesso sia ancora in corso. Si pensa che l’erosione si verifichi abbastanza rapidamente anche con i crateri più giovani coperti da un sottile strato di materiale organico. “Titano sem- bra avere una composizione dipen- dente dalla latitudine che si riflette anche nei crateri da impatto” , dice Anezina. “Questa dipendenza dalla latitudinale sembra svelare molti dei segreti di Titano, mostrandoci che la superficie è attivamente collegata ai processi atmosferici e probabil- mente a quelli interni.” Ulteriori indagini sui crateri di Tita- no saranno possibili in futuro, quan- do la missione del lander Dragonfly della NASA visiterà Selk, uno dei crateri delle dune. La missione do- vrebbe essere lanciata nel 2027 e ar- rivare a Titano nel 2034 per studiare diversi siti della luna. ! I l lander Dragonfly della NASA sopra la superficie di Titano, la luna principale di Saturno. Sfruttando l’atmosfera densa di questo satellite, Dragonfly sarà equi- paggiato con eliche che gli permetteranno di muoversi nell’aria alla ricerca di siti potenzialmente interessanti. Uno di questi sarà il cratere Selk. Decollo della mis- sione previsto per il 2027, arrivo su Titano nel 2034. [Johns Hopkins APL] sizionalmente, mostrando due diffe- renti percorsi evolutivi. I dati VIMS mostrano una differenza nelle ab- bondanze tra il fondo dei crateri e gli ejecta per i crateri delle dune, che è in contrasto con i dati RADAR. Ciò suggerisce che esiste una differenza nello strato superficiale tra il pavi- mento e l’ejecta che non influisce sulla composizione del sottosuolo. È possibile che ciò sia dovuto al fatto che i crateri delle dune vengono riempiti con uno strato sottile di se- dimenti di sabbia. La composizione dei crateri e degli ejecta è invece ge- neralmente la stessa per i crateri di pianura, il che, secondo gli autori, suggerisce che questi ultimi ven- gano “ripuliti” dai sedimenti. Ciò potrebbe essere causato dall’ero- sione fluviale e concorda con le ipo- tesi precedenti secondo cui alle latitudini più alte di Titano cade più pioggia. Ci sono due crateri che fanno eccezione alla regola: Menrva
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