l'Astrofilo gennaio-febbraio 2021

34 GENNAIO-FEBBRAIO 2021 ASTRO PUBLISHING ! ASTROFILO l’ ciare una potente esplosione di ma- teriale verso l’esterno che ostruisce la nostra vista”, aggiunge Samantha Oates, anch’ella dell’Università di Bir- mingham. Ciò accade perché l’ener- gia rilasciata quando il buco nero divora il materiale stellare spinge i detriti della stella verso l’esterno. La scoperta è stata possibile perché l’evento di distruzione mareale stu- diato dal team, AT2019qiz, è stato trovato poco tempo dopo che la stella era stata squarciata. “Poiché l’abbiamo individuato in anticipo, abbiamo potuto effettivamente ve- dere la cortina di polvere e detriti che si alzava mentre il buco nero lanciava un potente flusso di mate- riale con velocità fino a 10000 km/s” , afferma Kate Alexander, Einstein Fellow della NASA alla Northwe- stern University, negli Stati Uniti. “Questa singolare ‘sbirciatina dietro le quinte’ ha fornito la prima oppor- tunità di individuare l’origine del materiale oscurante e di seguire in tempo reale come finisca per avvol- gere il buco nero.” Il gruppo ha effettuato osservazioni di AT2019qiz, situata in una galassia a spirale nella costellazione di Eridanus, per un periodo di 6 mesi, mentre il bagliore cresceva di luminosità e poi svaniva. “Diverse osservazio- ni del cielo hanno rilevato l’emissione del nuovo evento di distruzione mareale, mol- to rapidamente dopo che la stella è stata squarciata” , af- ferma Wevers. “Abbiamo im- mediatamente puntato una serie di telescopi terrestri e spaziali in quella direzione per vedere come veniva pro- dotta la luce.” Molteplici os- servazioni dell’evento sono state effettuate nei mesi suc- cessivi con strutture che in- cludevano X-shooter e EFOSC2, potenti strumenti installati sul VLT e sull’NTT Q uesta animazione mostra una stella che subisce il fenomento della “spa- ghettificazione”, mentre viene risucchiata da un buco nero supermassiccio, durante un “evento di distruzione mareale”. [ESO/M. Kornmesser] all’incirca la stessa massa del nostro Sole e che ne ha perso circa la metà a causa del mostruoso buco nero, che è oltre un milione di volte più massiccio” , afferma Nicholl, che è anche un ricercatore in visita presso l’Università di Edimburgo. La ricerca ci aiuta a comprendere meglio i buchi neri supermassicci e come si comporta la ma- teria negli ambienti di gravità estrema che li circondano. Il gruppo di lavoro afferma che AT- 2019qiz potrebbe persino agire come una “stele di Rosetta” per interpretare le future osservazioni de- gli eventi di distruzione mareale. L’ELT (Extreme- ly Large Telescope) del- l’ESO, la cui entrata in funzione è prevista per questo decennio, consen- tirà ai ricercatori di rile- vare eventi di distruzione mareale sempre più de- boli e in rapida evoluzio- ne, per risolvere ulteriori misteri della fisica dei buchi neri. S equenza video che si dirige per successivi ingrandimenti verso la galassia in cui è avvenuto l’evento di distruzione mareale chiamato AT2019qiz. Il fenomeno, una rara esplo- sione di luce proveniente da una stella che viene lacerata da un buco nero supermassiccio, è stato studiato con i telescopi dell’ESO. [ESO/Digitized Sky Survey 2/N. Risinger (skysur- vey.org ). Music: Astral Electronics] dell’ESO, in Cile. Le rapide ed estese osservazioni in ultravioletto, ottico, raggi X e nella banda radio hanno ri- velato, per la prima volta, una con- nessione diretta tra il materiale che fuoriesce dalla stella e il bagliore lu- minoso emesso mentre viene divo- rata dal buco nero. “Le osservazioni hanno mostrato che la stella aveva

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