l'Astrofilo gennaio-febbraio 2021

21 GENNAIO-FEBBRAIO 2021 ASTRO PUBLISHING diversificato in quanto a tecni- che di scoperte, dal momento che includeva anche i transiti planetari. Questi primi incoraggianti ri- sultati hanno spronato nuovi lavori, come quello pubblicato a fine novembre sul Monthly Notices of the Royal Astrono- mical Society da Nanna Bach- Møller e Uffe Gråe Jørgensen (Niels Bohr Institute, University of Copenhagen). I due ricerca- tori danesi hanno preso in considerazione 1171 pianeti extrasolari, in 895 sistemi, in- cludendo qualsiasi metodo di scoperta, procedura che ha permesso di escludere distor- sioni nei risultati dovute a di- verse popolazioni di pianeti. Inoltre, a differenza dei lavori precedenti, ogni sistema è stato trattato come una unità, utilizzando nelle analisi il va- lore dell’eccentricità orbitale media, anziché considerando ogni pianeta avulso dal suo contesto. Questa scelta è giu- stificata dal fatto che la mol- teplicità e le potenziali inte- razioni pianeta-pianeta sono proprietà del sistema planeta- rio nel suo insieme, piuttosto che dei singoli pianeti. Al termine delle loro analisi, Bach- Møller e Jørgensen hanno confer- mato la forte correlazione fra molte- plicità ed eccentricità, trovando in più che essa segue una legge di po- tenza per tutte le molteplicità supe- riori a uno. In altre parole, in tutti i sistemi planetari che hanno da due pianeti (circa 270 sistemi noti) fino al massimo oggi conosciuto di otto pianeti confermati (il nostro sistema e quello di Kepler-90), il valore me- dio dell’eccentricità decresce pro- porzionalmente al crescere del nu- mero dei pianeti. Abbiamo dunque la conferma che il nostro sistema so- lare non è atipico, ma che semplice- ASTROFILO l’ Q uesta semplice comparazione fra il nostro sistema solare interno e il sistema di Up- silon Andromedæ dà un’idea di come diverse possono apparire le orbite dei pianeti a seconda della posizione dell’osservatore. Un’ulteriore complicazione per chi le studia. [NASA, ESA and A. Feild (STScI)] mente si trova al limite di una scala probabilmente più lunga di quanto possiamo oggi dimostrare. Si pensi, ad esempio, alla stella di tipo solare HD 10180, che potrebbe ospitare nove pianeti, sei dei quali già con- fermati. Gli unici sistemi che sem- brano non rispettare la legge di po- tenza evidenziata dai due ricercatori del Niels Bohr Institute sono quelli con un solo pianeta. Il campione esa- minato ne annovera 667 ed è risul- tata evidente una certa dispersione dei valori dell’eccentricità orbitale. Secondo Bach-Møller e Jørgensen, ciò potrebbe essere dovuto al fatto che molti di quei sistemi conten- gono in realtà altri pianeti non an- cora scoperti e sarebbero pertanto un target interessante per ricerche più approfondite. Indipendentemente da questa ano- malia, i ricercatori hanno potuto sti- mare che la probabilità che un si- stema sia formato da otto o più pia- neti è vicina all’1%, un valore in buon accordo con altre recenti pre- visioni fatte attraverso analisi basa- te su argomentazioni indipendenti. In conclusione, nella Via Lattea po- trebbero esistere almeno un miliardo di sistemi simili al nostro, ciascuno con uno o più pianeti verosimilmen- te collocati nella zona abitabile, una prospettiva molto interessante dal punto di vista astrobiologico. !

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