l'Astrofilo gennaio-febbraio 2021
20 GENNAIO-FEBBRAIO 2021 ASTRO PUBLISHING Al crescere del numero dei pianeti, le interazioni saranno via via più fre- quenti e i pianeti potranno o essere espulsi dal sistema, oppure sistemarsi su orbite diverse. Poiché le interazioni gravitazionali fanno perdere energia ai pianeti, più se ne verificano più le orbite finali saranno circolari. Esiste forse una correlazione fra mol- teplicità (numero) dei pianeti in un sistema ed eccentricità finale delle loro orbite? Questa possibilità fu va- lutata per la prima volta in un lavoro del 2014 (Davies et al.) e testata em- piricamente in un lavoro del 2015 (Limbach & Turner), prendendo co- me campione di riferimento oltre 400 pianeti extrasolari scoperti con il metodo della velocità radiale. In quell’occasione fu evidenziata una forte correlazione (o anticorrelazio- ne, se si preferisce) fra molteplicità ed eccentricità. Uno studio simile, presentato nel 2017 (Zinzi & Turrini), ha sostanzial- mente confermato quel tipo di cor- relazione, partendo però da un campione numericamente più ri- stretto di pianeti (circa 250), ma più ASTROFILO l’ ragire gravitazional- mente gli uni con gli altri. Il risultato è una dispersione dei pla- netesimi su orbite de- cisamente più eccen- triche, che in tempi astronomicamente brevi provocano colli- sioni e aggregazioni, che originano i pia- neti solidi e i nuclei di quelli gassosi. Dopo che il gas del di- sco è stato cattu- rato dai giovani pianeti o disper- so dalla radia- zione stellare, il meccanismo do- minante per de- terminare le ec- centricità finali delle orbite è l’in- terazione piane- ta-pianeta. È facile intuire che se un sistema è formato da un solo pianeta, l’ec- centricità iniziale della sua orbita resterà invariata e quindi elevata. proposta nel 2008, con la pubblica- zione di un paio di lavori che identi- ficavano l’interazione dinamica fra pianeti come regolatore dell’eccen- tricità orbitale. Lavori successivi han- no migliorato la nostra conoscenza di quel processo, che inizia con la formazione dei planetesimi all’in- terno dei dischi protoplanetari. Que- sti “mattoni” dei protopianeti si for- mano su orbite relativamente circo- lari, ma non appena raggiungono masse significative iniziano a inte- G li autori del lavoro discusso nel- l’articolo: Nanna Bach-Møller e Uffe Gråe Jørgensen. [Niels Bohr In- stitute, University of Copenhagen] P ercentuale di sistemi con molteplicità data. Funzione di probabilità trovata come adattamento esponenziale. Mol- teplicità media stimata in ~ 2,5. [Bach-Møller & Jørgensen]
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=