l'Astrofilo gennaio-febbraio 2020

36 GENNAIO-FEBBRAIO 2020 di studiare la galassia e il suo ambiente in modo molto detta- gliato. Le osservazioni di Hubble hanno mostrato che la Sunburst Arc è un analogo delle galassie che esi- stevano molto prima nella storia dell’universo, un periodo noto come epoca della reionizzazio- ne, iniziato solo 150 milioni di anni dopo il Big Bang. L’epoca della reionizzazione fu un’era chiave nell’universo primordiale, quella che pose fine alle “epo- che oscure”, il periodo preceden- te alla creazione delle prime stel- le, quando l’universo era buio e pieno di idrogeno neutro. Una volta formate, le prime stelle hanno iniziato a irradiare luce, producendo i fotoni ad alta energia necessari per ionizzare l’idrogeno neutro. Ciò ha con- vertito la materia intergalattica nella forma per lo più ionizzata in cui esiste oggi. Tuttavia, per ionizzare l’idrogeno intergalattico, le radiazioni ad alta energia di queste prime stelle avrebbero dovuto sfuggire alle loro galassie ospiti senza essere prima assorbite dalla materia interstellare. Finora solo un piccolo numero di ga- lassie sono state viste far “trapelare” fotoni ad alta ener- Hubble cattura una dozzina di archi gravitazionali Q uesta nuova immagine del telescopio spaziale Hubble mostra un oggetto astronomico distorto e moltiplicato per l’effetto di una forte lente gra- vitazionale. La galassia, soprannominata Sunburst Arc, è a quasi 11 miliardi di anni luce di distanza dalla Terra ed è stata riflessa in più immagini da un enorme ammasso di galassie a 4,6 miliardi di anni luce di distanza. La massa dell’ammasso di galassie è abbastanza grande da piegare ed ingrandire la luce dalla galassia più distante dietro di esso. Questo processo porta non solo a una deformazione della luce in arrivo dall’oggetto, ma anche a una molti- plicazione dell’immagine della galassia lensificata. Nel caso della Sunburst Arc, l’effetto lente ha prodotto almeno 12 immagini della galassia originale, distribuite su quattro archi principali. Tre di questi archi sono visi- bili nell’angolo in alto a destra dell’immagine, mentre un controarco è visibile in basso a sinistra, parzialmente oscurato da una stella luminosa in primo piano all’in- terno della Via Lattea. Hubble usa queste lenti d’ingrandimento cosmiche per studiare oggetti altrimenti troppo deboli e troppo pic- coli anche per i suoi strumenti straordinariamente sen- sibili. La Sunburst Arc non fa eccezione, nonostante sia una delle galassie con le lenti gravitazionali più lumi- nose conosciute. La lente rende le varie immagini del- l’arco da 10 a 30 volte più luminose. Questo consente a Hubble di visualizzare strutture di soli 520 anni luce di diametro, una rara osservazione dettagliata per un oggetto così distante. Ciò si confronta ragionevolmen- te bene con le regioni di formazione stellare nelle ga- lassie nell’universo locale, consentendo agli astronomi by NASA/ESA ASTROFILO l’

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