l'Astrofilo gennaio-febbraio 2020

30 GENNAIO-FEBBRAIO 2020 ESOPIANETI raneamente al fenome- no della migrazione or- bitale. Secondo gli autori dello studio: “Se l'origine del- l'abbondante quantità di polvere calda in orbita attorno a BD +20 307 è una collisione estrema tra corpi di dimensioni planetarie, allora questo sistema può aiutare a ri- velare indizi nei sistemi planetari delle stelle bi- narie, oltre a fornire uno sguardo sulle collisioni catastrofiche che si veri- ficano in ritardo nella storia di un sistema pla- netario. Comprendere BD +20 307 e altri sistemi come questo con dischi di detriti estremamente polverosi po- trebbe far progredire la nostra conoscenza delle collisioni catastrofiche, degli effetti delle stelle binarie sui dischi di detriti e del- l'evoluzione dei sistemi planetari”. Effettivamente, la conoscenza di sistemi come BD +20 307 può aiutarci a ripercorrere la storia di altri sistemi stellari per noi più in- teressanti, come quello triplo di Alfa Cen- tauri, dove sappiamo esistono alcuni pia- neti. Ma lo studio dell’evoluzione collisio- nale dei sistemi planetari può essere utile anche per capire meglio alcuni eventi cata- strofici sicuramente avvenuti nel nostra si- ASTROFILO l’ evaporazione di corpi solidi, che vanno da piccoli planetesimi a protopianeti di dimen- sioni planetarie. Proprio come la fascia di Kuiper del sistema solare situata oltre l'or- bita di Nettuno, la maggior parte dei dischi di detriti contiene polvere a bassa tempera- tura ( ≤ 100 K) in orbita lontano dalla stella ospite. Tuttavia, esiste una piccola classe di stelle conosciute con dischi di detriti insoli- tamente caldi e polverosi che servono da campione da sondare per comprendere i modelli a cascata e le collisioni estreme che probabilmente portano alle configurazioni finali dei sistemi planetari. La cascata colli- sionale, un processo in cui grandi planete- simi nel disco si scontrano e vengono conti- nuamente frammentati in oggetti più pic- coli, può spiegare la maggior parte dei dischi di detriti. In una cascata collisionale, i dischi di detriti con polvere calda non durano a lungo perché una volta che la polvere ha raggiunto una dimensione abbastanza pic- cola i meccanismi di rimozione funzionano rapidamente, come la pressione di radia- zione che soffia la polvere fuori dal sistema o l'effetto Poynting-Robertson che fa cadere le particelle di polvere sulla stella”. BD +20 307 rappresenta pertanto una rara opportunità di studiare le collisioni cata- strofiche che probabilmente avvengono in numerosi sistemi planetari nelle fasi succes- sive alla loro formazione, forse contempo- L e due principa- li protagoniste della scoperta di pianeti in fran- tumi attorno alla stella doppia BD +20 307: Maggie Thompson (con il simpatico Rocket) a sinistra, e Alycia Weinberger, sotto.

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