l'Astrofilo gennaio-febbraio 2019
7 GENNAIO-FEBBRAIO 2019 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ imputabili a un pianeta, bensì a un proble- ma dell’ottica del rifrattore con cui erano state prese le lastre: curiosamente, ogni volta che l’obiettivo veniva smontato, pulito e rimontato, cambiava la scala dell’imma- gine a seconda dei colori. È per questo mo- tivo che le medesime, presunte oscillazioni sono poi state notate anche per numerose altre stelle, ed è sempre per questo motivo che van de Kamp e alcuni suoi collaboratori erano convinti di aver già scoperto anche altri sistemi planetari, risultati poi inesistenti. A dispetto dell’evidenza dei fatti, van de Kamp difese la sua scoperta sulle riviste spe- cialistiche fino agli anni ‘80, quando ormai la precisione delle misure delle velocità ra- diali aveva imposto per la massa del pre- sunto pianeta un limite molto inferiore a quello calcolato da van de Kamp, e pertanto insufficiente a produrre gli effetti osservati. In conclusione, quel pianeta non esisteva. L’interesse degli astronomi verso la Stella di Barnard non è comunque mai scemato. Pro- prio per la sua vicinanza al nostro pianeta, ha continuato a essere un oggetto molto stu- diato con tecniche astrometriche, fotometri- che e spettroscopiche. Gli ultimi due decenni di dati, raccolti in sette prestigiosi osserva- tori, sono confluiti in uno studio collegato al Red Dots project (che nel 2016 aveva pro- dotto la scoperta di Proxima Centauri b). Ciò ha permesso di concretizzare l’illusione di van de Kamp, con la scoperta di un pianeta in orbita attorno alla Stella di Barnard. L’impresa è stata realizzata grazie alla siner- gia di una sessantina di ricercatori, apparte- nenti a una trentina di istituti scientifici, che hanno combinato quasi 800 misurazioni di velocità radiali, eseguite sulle righe di spettri ad alta risoluzione della stella. Q uesta imma- gine a campo largo mostra i din- torni della nana rossa nota come Stella di Barnard, nella costellazione di Ofiuco. L’imma- gine è stata crea- ta da materiale che fa parte della Digitized Sky Sur- vey 2. Il centro dell’immagine mostra la Stella di Barnard cattu- rata in tre diverse esposizioni. Que- sta stella è la più veloce del cielo notturno e il suo ampio movimen- to apparente può essere visto per come cambia la sua posizione tra le successive ripre- se, mostrate in rosso, giallo e blu. [ESO/Digitized Sky Survey 2. Davide De Martin E – Red Dots]
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