l'Astrofilo gennaio-febbraio 2019

45 GENNAIO-FEBBRAIO 2019 Nel sistema di TRAPPIST-1, le tre fasi della panspermia potrebbero realizzarsi nel giro di poche settimane o mesi, garantendo l’in- tegrità del carico vitale. Purtroppo, però, più quei pianeti vengono studiati e meno sem- brano ospitali. La maggiore incognita ri- guarda l’esistenza e la consistenza delle atmosfere, così come la presenza di terre emerse. Secondo uno studio realizzato da ri- cercatori dell’Arizona State University e della Vanderbilt University, una percentuale com- presa fra il 20% e il 50% della massa dei pia- neti di TRAPPIST-1 sarebbe costituita di acqua (Terra = 0,2%). I profondi oceani glo- bali che in tal caso ricoprirebbero le superfici planetarie inibirebbero i cicli geochimici ne- cessari a mantenere un’atmosfera e favori- rebbero invece l’effetto “palla di neve”. Non essendoci per ora candidati migliori, non resta che attendere nuove scoperte. Tro- vare un giorno tracce di vita, anche fossile, su Marte, oppure riconoscere biomarcatori nelle atmosfere di due esopianeti del mede- simo sistema extrasolare, potrebbe essere una conferma alla panspermia, e la nostra concezione della diffusione della vita nel cosmo cambierebbe radicalmente. ASTROFILO l’ S ulla destra, al- cuni esemplari di Bacillus pumi- lus. Microorgani- smi di questo tipo possono formare endospore, strut- ture dure, dor- mienti e non ripro- duttive che con- sentono loro di so- pravvivere in con- dizioni difficili e in ambienti estremi. I gusci duri delle endospore forni- scono all'organi- smo i mezzi per proteggere il suo materiale genetico dalla radiazione cosmica e da altri fattori. [Science Photo Library] informazioni che at- tualmente sono lacu- nose. Per ora le equazioni del lavoro del team di Veras sono solo uno stru- mento che in futuro aiuterà altri ricerca- tori a stabilire se dal punto di vista dina- mico la panspermia è possibile nei sistemi planetari multipli. In un sistema struttu- rato come quello di TRAPPIST-1 è comun- que assai probabile che eventuali forme di vita elementare riescano a trasferirsi da un pianeta all’al- tro, perché il viaggio interplanetario del materiale in cui po- trebbero ripararsi sa- rebbe mediamente breve. Si noti che l’esposi- zione alle radiazioni stellare e cosmica è la peggiore minaccia per la panspermia. Gli esperimenti finora condotti ci dicono che colonie di batteri estremofili esposti allo spazio esterno in or- bita bassa possono sopravvivere ben oltre un anno, se riparati dalla roccia. In condizioni ideali di protezione, una colonia molto vasta può probabilmente sopravvivere per decenni o secoli. E se esistessero forme di vita extra- terrestre in grado di resistere millenni? !

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