l'Astrofilo gennaio-febbraio 2018

8 GENNAIO-FEBBRAIO 2018 probabilistico. Nondimeno, lo scorso ottobre è accaduta una cosa sensazionale, che sem- bra a tutti gli effetti confermare quell’ipote- tico scenario. Ecco i fatti. Al temine della notte del giorno 19, Rob Weryk, ricercatore post-dottorato dell’University of Hawaii In- stitute for Astronomy (IfA), sta controllando le immagini prese ore prima con il Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System 1 (PanSTARRS 1), un telescopio di 1,8 metri di diametro dedicato alla ricerca di asteroidi po- tenzialmente pericolosi. Weryk nota nella co- stellazione dei Pesci la traccia strisciata di un oggetto di magnitudine 20 circa. Incuriosito da quella presenza, il ricercatore esamina im- magini della notte precedente trova la trac- cia anche su quelle, ma in una zona di cielo talmente diversa da non essere stata segna- lata dal sistema automatico di rilevamento di oggetti in movimento. A quel punto Weryk contatta uno specialista del settore, Marco Micheli, dell’Instituto de Astrofísica de Cana- rias (già ricercatore dell’IfA), il quale con- ferma la presenza del veloce oggetto grazie a osservazioni condotte con il telescopio di 1 metro dell’Opti- cal Ground Sta- tion dell’ESA a Tenerife. Il calcolo prelimi- nare della traiet- toria del misterio- so oggetto forni- sce un dato sor- prendente: l’ec- centricità dell’or- bita è vicina a 1,2! Quando l’eccen- tricità è maggiore di 1 si è in presen- za di una traietto- ria iperbolica, ov- vero di un corpo che non orbita at- torno al Sole. Weryk e Micheli realizzano presto che quel- l’oggetto proviene dal di fuori del nostro si- stema solare. L’opportunità unica di studiare un corpo formatosi in un altro sistema plane- tario mobilita numerosi ricercatori, e nel giro di poche ore molti telescopi, anche di grande diametro, vengono puntati sul “visitatore”. Poiché sembrava inizialmente che potesse trattarsi di un nucleo cometario, l’oggetto era stato registrato dal Minor Planet Center (MPC, Cambridge, Massachusetts) con la sigla C/2017 U1. Tuttavia, le immagini più profonde prese con il Very Large Telescope dell’ESO (8,2 metri) dimostrano in breve S opra e alla pagina seguente, un dia- gramma che mostra l’orbita dell’asteroide interstellare Oumua- mua nel suo passag- gio attraverso il siste- ma solare. A differen- za di tutti gli altri a- steroidi e comete os- servate finora, questo corpo non è legato alla gravità del Sole. È venuto dallo spazio interstellare e vi ritor- nerà dopo il breve in- contro con il nostro sistema stellare. La sua orbita iperbolica è altamente inclinata e non sembra aver avvicinato altri corpi del sistema solare. [ESO/K. Meech et al.] O umuamua in un’immagine a falsi colori di 300 sec. presa il 29 ottobre dal Gemini Observatory del Mauna Kea, Hawaii. [Gemini Observatory, NSF, AURA /M. T. Bannister, R. E. Pike, M. E. Schwamb] Sotto, esposizioni multiple centrate su Oumuamua combinate in una sola immagine. [R. Kotulla (Uni- versity of Wisconsin) & WIYN/NOAO/AURA/NSF] ASTROFILO l’

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