l'Astrofilo gennaio-febbraio 2018

GENNAIO-FEBBRAIO 2018 ASTROFILO l’ alta concentrazione di idrocarburi e solfati. Questa eventualità risulta confermata dal fatto che la localizzazione, essenzialmente costiera, dei giacimenti di petrolio e altre fonti non rinnovabili alla fine del Cretaceo non differiva molto da quella odierna (come risulta da mappe ricostruite sulla base di stime fatte da Kaiho), e in questo contesto il Golfo del Messico era ed è ancora ricco di idrocarburi. Oltre al bruciamento degli idro- carburi, un ruolo importante nel raffredda- mento del clima fu rivestito quasi certa- mente anche dai solfati presenti nelle rocce impattate dall’asteroide. Non è semplice de- terminare quanto i solfati pesarono sull’e- stinzione di massa, ma è stato calcolato che già da soli possono aver contribuito ad ab- bassare la temperatura globale fino a 14°C, nel caso di alte concentrazioni nelle rocce (1-2% della superficie terrestre). Ecco come Kaiho e Oshima sintetizzano lo scenario su Scientific Reports: “Questi risul- tati suggeriscono che i cambiamenti clima- tici (in termini di livelli di estinzione) possono essere stimati utilizzando quantità di fuliggine stratosferica. La fuliggine pro- veniente da aree ricche di idrocarburi (circa il 13%) comprese le aree ad alto contenuto di solfati, limitato all'1% della superficie ter- restre, ha causato un raffreddamento glo- bale di 8-11°C o più, un raffreddamento di 13-17°C o più a terra, una diminuzione delle precipitazioni di circa 70-85% o più a terra, una diminuzione di circa 5-7°C o più nella temperatura dell'acqua di mare a 50 m di profondità e un'estinzione di massa con- traddistinta dall'estinzione dei dinosauri. [...] L'impatto di Chicxulub si è verificato in un'area ricca di idrocarburi dominata dai solfati ed è un raro caso di estinzione di massa causata da un sito di tale impatto. [...] La probabilità di estinzione di massa al con- fine di K-Pg era di circa il 13% dopo che l'asteroide aveva colpito la Terra. Il collasso degli ecosistemi con i dinosauri a terra e i grandi rettili marini e le ammoniti nel mare, in cima alla catena alimentare, fu probabil- mente dovuto alla fuliggine con possibili contributi di solfati derivati dall'impatto con l'asteroide Chicxulub e ha portato alla suc- cessiva macroevoluzione e diversificazione dei mammiferi. Pertanto, la bassa probabi- lità di estinzione di massa indica la bassa probabilità della successiva macroevolu- zione dei mammiferi.” Le conclusioni a cui sono giunti i due ricer- catori giapponesi attraverso le loro simula- zioni al computer ci possono far riflettere su quanto siano state sfortunate le specie do- minanti a fine Cretaceo e, al contrario, che grande colpo di fortuna sia stato l’evento Chicxulub per i mammiferi dell’epoca. Come sarebbe evoluta la vita sulla Terra, se quell’asteroide fosse stato sono un po’ più avanti o un po’ più indietro nella sua orbita e avesse impattato il nostro pianeta solo a qualche centinaio di chilometri di distanza dal punto in cui è caduto? ! M appa globale che mostra la quantità di ma- teria organica nel- le rocce sedimen- tarie eiettate se l’astreoide Chicxu- lub avesse colpito diverse aree alla fine del Cretaceo. Le aree ombreg- giate corrispon- dono a 0–4°C, 4–8 °C, 8–11°C e ≥ 11°C di raffreddamen- to. L’estinzione di massa potrebbe essere stata cau- sata da un raffred- damento di (-11°C o maggiore, nel caso che l’asteroi- de avesse colpito aree arancio o ma- genta, che occupa- no circa il 13% del- la superficie terre- stre. La mappa è di Courtillot et al. Le linee sottili i limiti della crosta conti- nentale. [K. Kaiho & N. Oshima, Scientific Reports]

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