l'Astrofilo gennaio-febbraio 2018

23 GENNAIO-FEBBRAIO 2018 CRONACHE SPAZIALI Pepe dell’Università di Ginevra in Svizzera, ne parla e spiega l’importanza: “Questo succes- so è il risultato del lavoro di molte persone nel corso di una decina d’anni. ESPRESSO non è semplicemente l’evoluzione dei nostri strumenti prece- denti come HARPS, ma, con la sua elevata risoluzione e una maggior precisione, è vera- mente rivoluzionario. Diversa- mente dagli strumenti prece- denti, può sfruttare l’intera ca- pacità di raccolta del VLT − può essere usato con tutti e quattro i telescopi principali (UT) del VLT contemporanea- mente per simulare un telesco- pio di 16 metri di diametro. ESPRESSO non avrà rivali per almeno un decen- nio, e non vedo l’ora di trovare il no- stro primo pianeta roccioso!” ESPRESSO rivela minuscoli cambia- menti nello spettro della stella dovuti al movimento del pianeta che le or- bita intorno. Questo metodo, detto delle velocità radiali, funziona perchè l’attrazione gravitazionale del pia- neta influenza la stella madre, fa- cendola oscillare leggermente. Meno massiccio è il pianeta e più piccola è l’oscillazione: di conseguenza, per tro- Q uesta immagine variopinta mostra il dato spettrale ottenuto durante la “prima luce” dello strumento ESPRESSO installato sul VLT (Very Large Telescope) in Cile. La luce di una stella è stata dispersa nei suoi colori compo- nenti. L’immagine presentata è stata co- lorata per indicare visivamente come cambiano le lunghezze d’onda nell’im- magine stessa, ma questi non sarebbero gli esatti colori che si vedrebbero con i nostri occhi. Guardando attentamente si notano molte righe spettrali scure negli spettri della stella, così come la serie di doppi punti luminosi dovuti a una sor- gente luminosa di calibrazione. Le stri- scie scure nel mezzo invece sono il risultato di come sono ottenuti i dati e non sono reali. [ESO/ESPRESSO team] vare pianeti rocciosi, che abbiano an- che la possibilità di ospitare la vita, è necessario uno strumento di altis- sima precisione. Con questo metodo, ESPRESSO sarà in grado di rivelare al- cuni dei pianeti più leggeri mai tro- vati. Le osservazioni di prova com- prendevano alcune stelle e sistemi planetari noti: il confronto con dati di HARPS mostra che ESPRESSO può ottenere dati di qualità simile con un tempo di esposizione decisamen- te inferiore. Il responsabile scientifi- co dello strumento, Gaspare Lo Cur- to (ESO), è entusiasta: “Portare ES- PRESSO a questi traguardi è stato un successo, grazie ai contributi di un con- sorzio internazionale e di vari e diver- si gruppi all’interno dell’ESO: ingegne- ri, astronomi e amministrazione. Non dovevano semplicemente installare lo spettrografo, ma anche il complesso apparato ottico che combina la luce dei quattro UT del VLT.” Anche se lo scopo principale di ESPRESSO è di spin- gere la ricerca dei pianeti a un livello superiore (trovare e caratterizzare pia- neti menomassicci e le loro atmosfere) ha anche molte altre possibilità di im- piego. Sarà lo strumento più potente al mondo per verificare se le costanti della fisica sono cambiate da quando l’Universo era giovane. Questi minu- scoli cambiamenti sono previsti da al- cune teorie di fisica fondamentale, ma non sonomai stati osservati inmo- do convincente. Non appena il tele- scopio ELT (Extremely Large Telescope) dell’ESO sarà in funzione, lo strumen- to HIRES, attualmente in fase di pro- gettazione, potrà rivelare e caratteriz- zare esopianeti ancora più piccoli e leggeri, fino a dimensioni paragona- bili a quelle della Terra, e studiare le atmosfere degli esopianeti con la pro- spettiva di rivelare indizi della pre- senza di vita sui pianeti rocciosi. ASTROFILO l’ ! Q uesto video offre una panoramica sulle principali componenti esterne che for- mano lo spettrografo ad altissima risoluzione ESPRESSO. [ESO/P. Horálek]

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