l'Astrofilo gennaio-febbraio 2018

inizialmente espulso Ou- muamua, perché prima di giungere a noi può aver avuto altri transiti ravvici- nati con altre stelle, che ne hanno drasticamente mutato la traiettoria (esi- stono 357 stelle entro 10 parsec dal Sole). Se un giorno lontanissimo, un abitante di un remoto esopianeta dovesse avvi- starlo (è diretto verso la costellazione di Pegaso), gli risulterebbe prove- niente dalla direzione del Sole, ma qui ha solo fat- to una fugace comparsa (sebbene per uscire defi- nitivamente dal sistema solare impiegherà parecchi anni). Anche se l’origine di Oumuamua rimarrà un mistero, sappiamo per certo che in termini astronomici è passato vicinissimo al Sole, tanto è vero che nessuno si sarebbe mai aspettato un evento simile. Le previsioni più ottimistiche indicavano che, a seconda della potenza dei telescopi impiegati, il primo og- getto di quel tipo sarebbe stato verosimil- mente scoperto a una distanza dal Sole di 10-30 unità astronomiche, quindi in un vo- lume di spazio molto più ampio. Averlo in- vece scoperto a così breve distanza dal Sole e dalla Terra può significare che ne esistono 13 GENNAIO-FEBBRAIO 2018 SISTEMA SOLARE più del previsto oppure che siamo stati estre- mamente fortunati. Senza dubbio, la sco- perta di Oumuamua inaugura un nuovo filone di ricerca che avrà importanti ripercus- sioni sulle teorie della formazione e dell’evo- luzione dei sistemi planetari, nonché sulla nostra conoscenza della materia da essi di- spersa all’interno della Galassia. È facile pre- vedere che nei prossimi anni, con i più potenti ed efficienti telescopi fotografici del mondo, come PanSTARRS 1, il suo recente gemello PanSTARRS 2, la Catalina Sky Survey (telescopi da 0,5 a 1,5 metri), assieme al Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy (VISTA, di 4,1 metri) e al Large Synoptic Sur- vey Telescope (LSST, di 8,4 metri, operativo dal 2021), gli astronomi saranno in grado di scoprire un numero crescente di visitatori in- terstellari. Si prevede che il LSST permetterà di scoprire in media un nuovo oggetto al- l’anno. Quando ne saranno stati scoperti un numero statisticamente significativo, sapre- mo se fra di essi ci sono più asteroidi o più nu- clei cometari. Dal momento che sono i pianeti giganti i principali responsabili dell’espul- sione di quegli oggetti dai sistemi planetari, una prevalenza di asteroidi significherà che sono più comuni i sistemi con pianeti giganti molto vicini alle loro stelle; al contrario una predominanza di nuclei cometari potrebbe significare che la massima espulsione di og- getti avviene a grandi distanze dalle stelle, dove gli elementi volatili ghiacciati sono molto più abbondanti e persistenti. ASTROFILO l’ ! I n alto a destra, un’animazione che mostra il per- corso di Oumuamua attraverso il sistema solare. Osservazioni del VLT e di altri te- lescopi hanno mo- strato che questo oggetto è oscuro, rossastro e forte- mente allungato. [ESO, M. Kornmes- ser, L.Calcada. Mu- sic: Azul Cobalto]

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