l'Astrofilo gennaio-febbraio 2016
8 GENNAIO-FEBBRAIO 2016 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ babile natura vulcanica. Nella fattispecie si tratterebbe di criovulcani, ossia vulcani di ghiaccio che si sono formati a seguito del- l’eruzione di gelide masse liquide, solidifica- tesi via via che si accumulavano in superficie. Denominati provvisoriamente Piccard Mons (il maggiore, alto circa 5 km) e Wright Mons (alto circa 3 km), i due crio- vulcani non sono particolarmente evidenti nelle singole riprese fotografiche, ma si di- stinguono chiaramente nelle mappe topo- grafiche 3-D create combinando immagini della superficie fatte da diverse angolazioni. Le due strutture potrebbero essere geologi- camente molto recenti, a ulteriore dimostra- zione che il nucleo di Plutone produrrebbe tuttora calore attraverso il decadi- mento a lungo termine di isotopi radioattivi. Ma le scoperte più interes- santi non riguardano so- lo la superficie di Plu- tone, infatti anche la sua atmosfera ha ri- servato grandi sor- prese. Osserva- zioni preceden- ti al flyby della New Horizons avevano con- vinto gli astro- nomi che il pia- neta nano fos- se circondato da un tenue gu- scio di gas e che gran parte della sua massa origina- ria si fosse già di- spersa nello spazio. Le osservazioni della sonda hanno invece di- mostrato tutt’altro: l’atmo- sfera è più estesa e più densa I n alto, un virtu- ale sorvolo del- la superficie di Plutone in alta ri- soluzione. A sini- stra, la suggesti- va atmosfera di Plutone (vista at- torno all’emisfero notturno), che negli strati bassi è sufficiente- mente densa da assumere una co- lorazione blua- stra che ricorda l’atmosfera terre- stre. Alla pagina seguente, Plu- tone e Caronte a confronto. I co- lori sono accen- tuati e la distanza molto ridotta. [NASA/Johns Hopkins Univer- sity Applied Phy- sics Laborato- ry/Southwest Re- search Institute]
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