l'Astrofilo gennaio-febbraio 2016

6 GENNAIO-FEBBRAIO 2016 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ commentiamo le novità più rilevanti e le im- magini più significative rilasciate in ottobre e in novembre dai vari team di ricercatori della missione. Una delle principali scoperte relative a Plu- tone è stata quella di depositi esposti di ghiaccio d’acqua, individuati dallo strumen- to Ralph-Multispectral Visible Imaging Ca- mera (MVIC) ed evidenziati in blu nell’im- magine qui sopra. La quasi totalità della su- perficie del pianeta è ricoperta di ghiacci di elementi più volatili dell’acqua, e i ricercatori ad ora non sanno perché questa sia affiorata o rimasta scoperta proprio in quelle deter- minate regioni. Potrebbe non essere casuale che quelle regioni coincidano con terreni particolarmente arrossati dalla contempora- nea presenza di complesse catene moleco- lari denominate toline, all’origine delle quali ci sono atomi di azoto e metano ionizzati nell’atmosfera dalla radiazione ultravioletta del Sole. Le tracce più marcate di ghiaccio d’acqua coincidono con un tratto della Virgil Fossa, che si snoda a ovest del cratere Elliot (nella parte sinistra del riquadro), e con Vi- king Terra (parte alta dell’immagine). Un’altra concentrazione di ghiaccio d’acqua interessa Baré Montes, sul confine con il “cuore” di Plutone. La regione riquadrata è ampia circa 450 km. Gli affioramenti di ghiaccio d’acqua non sono che l’ultima dimostrazione della varietà geo- logica della superficie plutoniana, una va- rietà ben rappresentata nell’immagine qui sotto (una regione contigua alla parte supe- riore dell’immagine precedente), nella quale S opra, le regioni in cui è stato indivi- duato ghiaccio d’ac- qua esposto (colora- to in blu). Sotto, una immagine ad alta risoluzione di una va- sta area compresa fra Tombaugh Re- gio e Viking Terra. Alla pagina seguen- te, i due criovulcani evidenziati da ela- borazioni 3-D. [NASA/Johns Hop- kins University Ap- plied Physics Labo- ratory/Southwest Research Institute]

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