l'Astrofilo gennaio-febbraio 2016

CRONACHE SPAZIALI ASTROFILO l’ pre sugli hot Jupiter, esplorando e comparando dieci di tali pianeti, nel tentativo di comprendere le loro at- mosfere. Solo tre di quelle atmosfe- re planetarie erano state preceden- temente studiate in dettaglio. Il nuovo campione costituisce finora il più corposo catalogo spettrosco- pico di atmosfere esoplanetarie. Il team ha utilizzato osservazioni mul- tiple sia del telescopio spaziale Hub- ble sia del telescopio spaziale Spit- zer. La potenza di entrambi gli stru- menti ha permesso ai ricercatori di studiare i pianeti, che sono di diver- se masse, dimensioni e temperature, attraverso un intervallo di lunghez- Q uesto video mostra una rappresentazione artistica animata dei dieci esopianeti studiati dal team di David Sing. Da si- nistra in alto i pianeti sono WASP-12b, WASP-6b, WASP-31b, WASP-39b, HD 189733b, HAT-P-12b, WASP-17b, WASP-19b, HAT-P-1b e HD 209458b. [ESA/Hubble & NASA] lare, che noi possiamo studiare quan- do ci raggiunge” , ha spiegato la co- autrice Hannah Wakeford, del NASA Goddard Space Flight Center. Quelle impronte digitali hanno permesso al team di estrarre le “firme” di vari elementi e molecole, inclusa l'acqua, e di distinguere fra esopianeti nuvo- losi e senza nuvole, una proprietà che potrebbe spiegare il mistero del- l'acqua mancante. I modelli dei ricercatori hanno rive- lato che mentre gli esopianeti appa- rentemente privi di nuvole mostrano forti tracce di acqua, le atmosfere di quegli hot Jupiter con deboli tracce di acqua contengono anche nubi e foschie, le quali sono entrambe note per nascondere l'acqua alla vista. Mi- stero risolto! “L'alternativa a ciò è che i pianeti si formino in ambienti privi di acqua, ma questo richiederebbe di ripen- sare completamente le nostre attuali teorie su come nascono i pianeti” , ha spiegato il co-autore Jonathan Fort- ney, della University of California, Santa Cruz. “I nostri risultati hanno escludo lo 'scenario asciutto' e sug- geriscono con forza che sono sem- plicemente le nuvole a nascondere l'acqua agli 'occhi indiscreti'.” Lo studio delle atmosfere esoplane- tarie è attualmente nella sua infan- zia, con solo una manciata di osse- rvazioni fatte finora. Il successore di Hubble, il James Webb Space Tele- scope, aprirà una nuova finestra in- frarossa nello studio degli esopianeti e delle loro atmosfere. n ze d'onda senza precedenti — le os- servazioni hanno spaziato dall'ultra- violetto (0,3 μ m) al medio infrarosso (4,5 μ m). “Alla fine sono davvero en- tusiasta di 'vedere' assieme questo ampio gruppo di pia- neti, perché questa è la prima volta che abbiamo avuto una sufficiente copertura in lunghezze d'onda da essere in grado di confrontare caratte- ristiche multiple da un pianeta all'altro” , ha detto David Sing, della University of Exeter, UK, primo au- tore del nuovo stu- dio. “Abbiamo sco- perto che le atmo- sfere planetarie so- no molto più diverse di quanto ci aspet- tassimo.” Tutti i pianeti hanno un'orbita favorevole che li porta fra la loro stella ospite e la Terra. Quando l'eso- pianeta, visto dalla Terra, passa di fron- te alla sua stella, par- te della luce stella- re viaggia attraverso l'atmosfera esterna del pianeta. “L'atmo- sfera lascia la pro- pria 'impronta digi- tale' nella luce stel- Q uesta immagine mostra una veduta artistica dei dieci eso- pianeti hot Jupiter studiati da David Sing e colleghi. Le dimen- sioni sono in scala. HAT-P-12b, il più piccolo, è approssimativa- mente delle dimensioni di Giove, mentre WASP-17b, il pianeta più grande di questo campione, è grande quasi il doppio. I pianeti sono anche rappresentati con nubi di differenti proprietà. Non è disponibile quasi nessuna infor- mazione circa i colori dei pianeti, con l'eccezione di HD 189733b, che divenne noto come il pianeta blu. I pianeti più caldi del campio- ne sono ritratti con un lato not- turno più luminoso. Questo effet- to è più forte su WASP-12b, l'eso- pianeta più rovente del campione, ma è anche visibile su WASP-19b e WASP-17b. È anche risaputo che vari pianeti esibiscono una note- vole diffusione Rayleigh. Questo effetto genera la tonalità blu del cielo diurno e l'arrossamento del Sole al tramonto sulla Terra. È anche visibile come un bordo blu sui pianeti WASP-6b, HD 189733b, HAT-P-12b e HD 209458b. Le strut- ture del vento rappresentate su questi dieci pianeti, che assomi- gliano alle strutture visibili su Giove, sono basate su modelli teo- rici. [ESA/Hubble & NASA]

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