l'Astrofilo gennaio-febbraio 2016

ASTRONAUTICA ASTROFILO l’ Per registrare il passaggio di un'onda gravitazionale è dun- que necessario costruire un sen- sore in grado di rilevare movi- menti su scale di miliardesimi di millimetro. Persino Einstein e altri illustri scienziati suoi con- temporanei erano molto scettici circa la possibilità di scoprire le onde gravitazionali, e ciò sia per la debolezza di quella radia- zione, sia perché qualunque stru- N el video a fianco è rap- presentata la complessa traiet- toria seguita da LISA Pathfinder. Sotto, lo schema dei principali com- ponenti della son- da. [ESA/ATG medialab] mento utilizzato e l'ambiente che lo cir- conda potrebbero a loro volta generare un campo gravitazionale più intenso del segnale cercato e quindi nascon- derlo. Poiché negli esperimenti condotti al suolo quelle limitazioni si sono dimo- strate deleterie, già un paio di decenni fa i ricercatori iniziarono a progettare esperimenti da condurre nello spazio. L'obiettivo era quello di osservare il comportamento di “masse campione” li- beramente fluttuanti nel vuoto cosmico. Dal punto di vista ingegneristico, il com- pito più difficile era proprio quello di far sì che su quelle masse campione non agisse alcuna forza al di fuori di quella gravitazionale. Chiaramente la sonda- laboratorio destinata a contenere l'espe- rimento doveva essere realizzata in mo- do da non generare alcun “rumore gra- vitazionale”, era insomma indispensa- bile che la sua massa risultasse unifor- memente distribuita attorno alle masse campione con una precisione tale che persino lo spostamento di un sottile filo di rame avrebbe rotto l'equilibrio. Negli anni '90 NASA ed ESA decidono di collaborare alla realizzazione di una missione apripista in grado di sperimen- tare le tecnologie necessarie al rileva- mento delle onde gravitazionali, e nel 2000 il Science Programme Committee dell'ente spaziale europeo approva il progetto della missione LISA Pathfinder (dove LISA sta per Laser Interferometer Space Antenna), il cui lancio sarebbe dovuto avvenire nel 2008, nell'ambito del programma SMART (Small Missions

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