l'Astrofilo gennaio-febbraio 2016

della galassia. Caratterizzando le pro- prietà delle stelle del rigonfiamento è quindi possibile fornire importanti informazioni per comprendere la for- mazione dell'intera Via Lattea e quel- la di galassie simili più distanti.” L'indagine di Hubble ha anche tro- vato stelle di massa leggermente in- feriore nel rigonfiamento, rispetto a quelle della popolazione del disco ga- lattico. “Questo risultato suggerisce che le condizioni interne al rigonfia- mento possono essere state diverse da quelle del disco, comportando un differente meccanismo di formazione stellare” , ha aggiunto Calamida. Le osservazioni sono state così accu- rate che gli astronomi hanno usato i dati anche per identificare il debole bagliore delle nane bianche. Il team ha basato i suoi risultati sull'analisi di 70 delle più calde nane bianche rile- vabili da Hubble in una piccola re- gione del rigonfiamento, fra decine di migliaia di stelle. Questi resti stel- lari sono piccoli ed estremamente densi; hanno all'incirca le dimensioni della Terra ma sono 200000 volte più densi. Un cucchiaino di materiale di nana bianca peserebbe circa 15 ton- nellate. La loro piccola statura le ren- de così fioche che cercarle è stato impegnativo quanto lo sarebbe cer- care il bagliore di una torcia tascabile posta sulla Luna. Gli astronomi hanno usato le nitide immagini di Hubble per separare le stelle del rigonfiamento dalla miriade di stelle interposte del disco della ga- lassia, attraverso la tracciatura dei loro movimenti nel tempo. Il team ha completato il lavoro analizzando im- magini di Hubble, del medesimo campo di 240000 stelle, prese a 10 anni di distanza. Il lungo intervallo ha permesso agli astronomi di fare misu- razioni molto precise dei moti stellari e di identificare 70000 stelle del ri- gonfiamento. Queste si muovono a un ritmo diverso da quelle del disco, consentendo agli astronomi di identi- ficale. La regione sorvegliata è parte stellari nacquero molto velocemente, in meno di 2 miliardi di anni. Il resto delle stelle di seconda e terza genera- zione del disco tentacolare della ga- lassia sono invece cresciute più len- tamente nelle periferie, attorniando il rigonfiamento centrale come l'orlo di un sombrero gigante. “È impor- tante osservare il rigonfiamento della Via Lattea, perché è l'unico rigonfia- mento che possiamo studiare in det- taglio” , ha spiegato Annalisa Calami- da, dello Space Telescope Science In- stitute (STScI) di Baltimora, Maryland, prima autrice dello studio. “Puoi ve- dere rigonfiamenti di galassie lon- tane, ma non puoi risolvere stelle de- bolissime come le nane bianche. Il ri- gonfiamento della Via Lattea include quasi un quarto della massa stellare CRONACHE SPAZIALI del Sagittarius Window Eclipsing Ex- trasolar Planet Search (SWEEPS) field, ed è situata a una distanza da noi di 26000 anni luce. L'insolita colloca- zione celeste libera da polveri offre una vista da “buco della serratura” nel rigonfiamento centrale. L'Advan- ced Camera for Surveys di Hubble ha compiuto le osservazioni nel 2004 e fra il 2011 e il 2013. “Comparando le posizioni delle stelle di ora e di 10 anni fa, siamo stati in grado di misurare movimenti accurati delle stelle” , ha detto Kailash Sahu, del STScI, responsabile dello studio. “I movimenti ci hanno permesso di dire se erano stelle del disco, stelle del ri- gonfiamento o stelle dell'alone.” Gli astronomi hanno identificato le nane bianche analizzando i colori delle stelle del rigonfiamento e comparan- doli con modelli teorici. Le caldissime nane bianche appaiono più blu ri- spetto a stelle di tipo solare. Man ma- no che le nane bianche invecchiano, diventano più fredde e più deboli, rendendosi difficili da riconoscere anche per l'occhio acuto di Hubble. “Queste 70 nane bianche rappresen- tano la punta dell'iceberg” , ha ag- giunto Sahu. “Stimiamo che il nume- ro totale di nane bianche sia circa 100000 in questo piccolo scorcio del rigonfiamento. Futuri telescopi, co- me il James Webb Space Telescope della NASA, ci permetteranno di con- tare quasi tutte le stelle del rigon- fiamento, fino a quelle più deboli, quelle che i telescopi attuali, incluso Hubble, non possono vedere.” Il team ha in programma di aumen- tare il campione di nane bianche analizzando altre porzioni del SWE- EPS field. Questo dovrebbe in defini- tiva portare a una stima più precisa dell'età del rigonfiamento galattico. I ricercatori potranno anche deter- minare se miliardi di anni fa il pro- cesso di formazione stellare nel ri- gonfiamento era differente da ciò che si vede nel più giovane disco della nostra galassia. ASTROFILO l’ n In basso a destra, Hubble ha scoperto nane bianche Hubble nel rigonfiamento della Via Lattea. Gli astro- al Sole. I numeri inseriti nelle immagini corrispondono and K. Sahu (STScI), and the SWEEPS Science Team]

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=