l'Astrofilo gennaio-febbraio 2016
CRONACHE SPAZIALI della Terra. In aggiunta, la sensibilità di SEPIA ne fa uno strumento potente anche per l'individuazione del monossido di carbonio nelle galassie del giovane universo. Il nuovo ricevitore SEPIA è stato usato per ef- fettuare test di osservazioni astronomiche nel 2015. Identici ricevitori sono stati installati sulle antenne di ALMA. I risultati del nuovo rivelatore su APEX hanno dimostrato che lavora bene. Dopo questa conferma, SE- PIA è stato messo a disposi- zione della comunità scien- tifica. Osservazioni con SE- PIA possono ora essere pro- poste dagli astronomi. “Le prime misurazioni con SE- PIA su APEX mostrano che stiamo davvero aprendo una nuova finestra, che in- clude osservare l'acqua nel- lo spazio interstellare. SEPIA darà agli astronomi la possi- bilità di cercare oggetti che possono essere seguiti a maggiore risoluzione spa- ziale quando il medesimo ri- cevitore diverrà operativo sulla schiera di ALMA” , ha detto John Conway, diret- tore dell'Onsala Space Ob- servatory, Chalmers Univer- sity of Technology, Svezia. Così come i cieli bui sono es- senziali per vedere deboli oggetti in luce visibile, un'atmosfera molto secca è necessaria per captare i se- gnali dell'acqua nel cosmo a mag- giori lunghezze d'onda. Ma le con- dizioni secche non sono l'unico requi- sito; il ricevitore necessita di essere raffreddato alla bassissima tempera- tura di -269°C, appena 4 gradi sopra lo zero assoluto, affinché possa lavo- rare. Recenti progressi tecnologici hanno reso solo ora questi rivelatori possibili e pratici. APEX, che è una col- laborazione fra il Max-Planck-Institut für Radioastronomie (MPIfR), l'On- sala Space Observatory (OSO) e l'ESO, è il più grande telescopio sub- millimetrico a disco singolo ope- rante nell'emisfero australe ed è ba- sato su un'antenna prototipo co- struita per il progetto ALMA. ASTROFILO l’ I n uno scenario nevoso, SEPIA è alzato e posto nella cabina dello strumen- to APEX. [ESO/Onsala Space Observatory/A. Ermakov] n
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