l'Astrofilo gennaio-febbraio 2016
CRONACHE SPAZIALI galassie, il team ha scoperto che nel suo insieme potrebbe avere giocano un ruolo primario in uno dei più mi- steriosi periodi della storia iniziale del- l'universo, l'epoca della reionizzazio- ne. La reionizzazione è iniziata quan- do la fitta nebbia di idrogeno che am- mantava il giovane universo iniziò a diradarsi. La luce ultravioletta era a quel punto in grado di viaggiare su di- stanze più grandi senza essere bloc- cata e l'universo divenne trasparente a quella radiazione. Osservando la luce ultravioletta pro- veniente dalle galassie scoperte in questo studio, gli astronomi sono stati in grado di calcolare se quelle fossero davvero alcune delle galassie coinvol- te nel processo. Il team ha determinato per la prima volta con una certa sicurezza che le più piccole e più abbon- danti galassie studiate potrebbero essere i prin- cipali attori nel mante- nere l'universo traspa- rente. Facendo ciò, han- no stabilito che l'epo- ca della reionizzazione, che termina nel punto in cui l'universo è com- pletamente trasparente, si è conclusa circa 700 milioni di anni dopo il Big Bang (il che corri- sponde a un redshift di circa z = 7.5). Il primo autore Atek ha spiegato che: “Se teniamo conto solo del contributo dato dalle galassie brillanti e massicce, troviamo che queste erano insuffi- cienti a reionizzare l'uni- verso. Abbiamo bisogno di aggiungere anche il contributo di una più abbondante popola- zione di deboli galassie nane” . Per realizzare queste scoperte, il team Le frontiere del Big Bang spiate da Hubble by NASA U n team internazionale di astro- nomi, coordinato da Hakim Atek, dell'Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, Svizzera, ha sco- perto oltre 250 piccole galassie che esistevano solo 600-900 milioni di anni dopo il Big Bang, uno dei più vasti esempi di galassie nane finora sco- perte in quelle epoche. La luce proveniente da quelle galassie ha impie- gato oltre 12 miliardi di anni per raggiungere il telescopio, permetten- do agli astronomi di guardare indietro nel tempo, quando l'uni- verso era ancora molto giovane. Il redshift cal- colato per questi og- getti è fra z = 6 e z = 8. Per quanto impressio- nante, il numero di ga- lassie scoperte in quel lontano passato non è l'unico notevole passo avanti fatto dal team, come fa notare Johan Richard, dell'Observa- toire de Lyon, Francia: “Le galassie più deboli rilevate in queste osser- vazioni di Hubble sono più deboli di qualunque altra finora scoperta nelle più profonde os- servazioni di Hubble stesso” . Osservando la luce proveniente dalle Q uesta immagine del telescopio spaziale Hubble mostra l'am- masso di galassie MACS J0416.1–2403. È uno dei sei che sono studiati dal programma Hubble Frontier Fields, che nel suo insieme ha prodotto le più profonde immagini fatte finora di lensing gravi- tazionale. [NASA, ESA and the HST Frontier Fields team (STScI)] ASTROFILO l’
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