l'Astrofilo gennaio-febbraio 2016
CRONACHE SPAZIALI condo. “Come il furto di alcune mo- nete da un registratore di cassa ogni giorno, la perdita diventa significa- tiva nel tempo” , ha detto Bruce Jako- sky, MAVEN principal investigator, della University of Colorado, Boulder. “Abbiamo visto che l'erosione atmo- sferica aumenta significativamente durante le tempeste solari, pertanto pensiamo che il tasso di perdita fosse molto più elevato miliardi di anni fa, quando il Sole era giovane e molto più attivo.” In aggiunta, una serie di drammatiche tempeste solari ha col- pito l'atmosfera di Marte nel marzo 2015 e MAVEN ha trovato che la per- dita era accelerata. La combinazione di mag- giori ritmi di perdita e l'aumento delle tempe- ste solari in passato sug- gerisce che la perdita di atmosfera nello spazio è stata con ogni probabi- lità un processo impor- tante nel cambiamento del clima marziano. Il vento solare è una cor- rente di particelle, prin- cipalmente protoni ed elettroni, che fluiscono dall'atmosfera solare a una velocità di oltre un milione di km/h. Il campo magnetico traspor- tato dal vento solare che scorre da- vanti a Marte può generare un cam- po elettrico, quanto una turbina sulla Terra può essere utilizzata per gene- rare elettricità. Quel campo elettrico accelera gli atomi elettricamente ca- richi, i cosiddetti ioni, nell'alta atmo- sfera di Marte e li spara nello spazio. MAVEN ha esaminato come il vento solare e la luce ultravioletta strap- pano gas dalla parte superiore del- l'atmosfera del pianeta. I nuovi risul- tati indicano che la perdita avviene in tre regioni diverse del pianeta rosso: lungo la "coda", dove il vento solare scorre dietro Marte; sopra i poli mar- ziani, in un “pennacchio polare”; da un'estesa nube di gas che circonda il pianeta. Il team scientifico ha determinato che quasi il 75% degli ioni in fuga pro- vengono dalla regione della coda e che quasi il 25% escono dai pennac- chi, con solo un contributo minore da parte della nube estesa. Antiche re- gioni di Marte recano segni di acqua abbondante, come strutture simili a valli scavate dai fiumi e depositi mi- nerali che si formano solo in presenza di acqua liquida. Queste strutture hanno portato gli scienziati a sup- porre che miliardi di anni fa l'atmo- sfera di Marte fosse molto più densa e abbastanza calda da formare fiumi, n I n questa simulazione vediamo come il vento so- lare accelera ioni dall'alta atmosfera di Marte verso lo spazio. [NASA/GSFC] laghi e forse anche oceani di acqua li- quida. Recentemente, attraverso il Mars Re- connaissance Orbiter della NASA, i ri- cercatori hanno osservato l'appari- zione stagionale di sali idrati, indi- canti acqua salmastra liquida su Mar- te. Tuttavia, l'attuale atmosfera mar- ziana è troppo fredda e sottile per supportare perduranti o estese quan- tità di acqua liquida sulla superficie del pianeta. “L'erosione del vento so- lare è un meccanismo rilevante per la perdita dell'atmosfera ed è stato ab- bastanza importante da comportare significativi cambiamenti nel clima marziano” , ha detto Joe Grebowsky, MAVEN project scientist, del NASA’s Goddard Space Flight Center di Gre- enbelt, Maryland. “MAVEN sta stu- diando anche altri processi di ero- sione, come la perdita provocata dal- l'impatto di ioni o la fuga di atomi di idrogeno, e questi non potranno che aumentare la portata della fuga atmosferica.” L'obiettivo della mis- sione MAVEN della NASA, lanciata verso Marte nel novembre 2013, con- siste nel determinare la quantità di atmosfera del pianeta, e in partico- lare la quantità di acqua, andata persa nello spazio. È la prima mis- sione di questo tipo dedicata alla comprensione di come il Sole può aver influenzato i cambiamenti at- mosferici del pianeta rosso. ASTROFILO l’
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