l'Astrofilo gennaio-febbraio 2016
12 PLANETOLOGIA triga i geologi e che ritrae i crateri Organa e Skywalker. L’immagine è stata presa nell’in- frarosso, a 2,2 µm, ed è parte di una scan- sione della superficie di Caronte che mette in evidenza la sua composizione chimico-mine- ralogica. I due crateri sono simili per dimen- sione, forma e profondità, ma mentre Sky- walker ha un aspetto conforme alla circo- stante superficie dominata dal ghiaccio d’ac- qua, Organa mostra invece un eccesso di am- moniaca ghiacciata, rappresentata in verde nell’immagine. Perché questa differenza fra due strutture così simili e vicine fra loro? I ricercatori ipotizzano che Organa possa es- sere un cratere relativamente recente e che l’evento che lo ha originato ha esposto am- moniaca nascosta nel sottosuolo; in alterna- tiva, l’ammoniaca in eccesso po- trebbe essere stata portata dal corpo impattante. Tralasciando questo specifico caso, i ricerca- tori hanno stimato, dallo studio dei crateri da impatto visibili su Caronte e su Plutone, che i corpi minori della fascia di Kuiper, con diametro al disotto di 1 km circa, devono essere meno abbondanti di quanto indicato dai modelli correnti. Ciò comporta che i corpi di maggiori dimensioni potreb- bero non essersi formati attra- verso la lenta aggregazione di oggetti più piccoli, ma bensì essersi formati attraverso un processo più rapido, da mate- riale primordiale spazialmente più concen- trato. Se così fosse, il prossimo candidato target della missione New Horizons, il KBO (Kuiper Belt Object) 2014 MU69, il cui diame- tro dovrebbe aggirarsi sui 40-50 km, potreb- be essere di estremo interesse, perché per- metterebbe di studiare una miniera di mate- ria primigenia del sistema solare, rimasta inalterata negli ultimi 4 miliardi di anni. E che dire degli piccoli satelliti di Plutone? Nemmeno quelli ci hanno risparmiato sor- prese. Styx, Nix, Kerberos e Hydra (in ordine di distanza da Plutone) sono ben poca cosa rispetto a Caronte, come mostra il confronto in scala qui sotto, ma pur nel loro piccolo A fianco, una animazione delle orbite del sistema di Plu- tone, con la rap- presentazione dei moti rotatori. Sotto, un con- fronto fotografi- co in scala dei sa- telliti di Plutone. [NASA/Johns Hopkins Univer- sity Applied Phy- sics Laboratory/ Southwest Rese- arch Institute]
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