l'Astrofilo gennaio-febbraio 2015

PLANETOLOGIA stioni prospettiche), caratterizzati da diversi livelli di densità e luminosità, non diretta- mente correlati con la distanza dalla stella (non visibile nell’immagine di ALMA). Le due regioni orbitali considerate più inte- ressanti dai ricercatori sono quelle più oscu- re, collocate fra 20 e 30 UA, e attorno a 70 UA da HL Tauri. Le simulazioni più attendibili indicano che quegli anelli a bassa densità e luminosità si generano contestualmente al- la formazione di pianeti, i quali accrescono la propria massa rastrellando il gas e le pol- veri che inizialmente riempivano quegli spazi ora vuoti. Ma non sono solo le regioni buie del disco a suggerire la presenza di pia- neti, lo fanno anche quelle più brillanti, le cui ondulazioni di densità sono compatibili con un'azione di confinamento gravitazio- nale generata dalle masse planetarie. In pa- role povere, il materiale non rastrellato dai pianeti viene spinto ai margini interno ed esterno dell'orbita, dove si addensa rimanen- do apparentemente imperturbato (in realtà sarà rastrellato in una successiva fase evolu- tiva del sistema planetario). La corrispondenza fra quanto previsto dalle simulazioni numeriche e quanto riscontrato In sintesi, esso prevede che i residui della formazione di una stella finiscano col di- sporsi in una struttura a disco attorno alla stella stessa e che in quel disco la forza gra- vitazionale riesca a concentrare polveri e gas in conglomerati di dimensioni via via cre- scenti, fino alla forma- zione di comete, aste- roidi e infine pianeti. Le simulazioni al com- puter indicano che af- finché si possa arrivare a quest'ultima fase sono necessari diversi milioni di anni (oltre a una massa adeguata) e che non dovrebbe es- sere possibile trovare tracce della presenza di pianeti nel disco di una stella giovane come HL Tauri. Ma l'imma- gine prodotta da ALMA è in netta contrad- dizione con le aspettative, infatti come si può facilmente constatare il disco protopla- netario è suddiviso in una serie di cerchi concentrici (che appaiono ovali per que- N el video qui sopra, la for- ma del disco di HL Tauri visto da una prospettiva diver- sa da quella ter- restre. Nel video a fianco, una bre- ve presentazione di ALMA, con una sintesi di quanto discusso in que- sto articolo. Sotto, una spet- tacolare panora- mica di una parte delle 66 antenne che costituiscono ALMA. La strut- tura appartiene all’ESO ed è col- locata sull’alti- piano di Chaj- nantor, in Cile, a circa 5000 metri di altitudine. [ESO/M. Kornmes- ser, Luis Calçada et al., S. Guisard]

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