l'Astrofilo gennaio-febbraio 2015

CRONACHE SPAZIALI ASTROFILO l’ erano già noti per formare un enor- me raggruppamento esteso per mi- liardi di anni luce, visto in un’epoca in cui l’universo aveva circa 1/3 dell’età attuale. “La prima cosa strana che ab- biamo notato è stata che alcuni degli assi di rotazione dei quasars erano al- lineati fra loro, a dispetto del fatto che quei quasars fossero separati da miliardi di anni luce” , ha affermato Hutsemékers. Il team è quindi andato oltre, cercando di capire se gli assi di n rotazione fossero in sintonia non so- lo gli uni con gli altri, ma anche con la struttura dell’universo su grandi scale. Quando gli astronomi iniziarono a studiare la distribuzione delle galas- sie su scale di miliardi di anni luce, no- tarono che esse non sono distribuite uniformemente ma formano piutto- sto una rete cosmica di filamenti e raggruppamenti attrono a enormi vuoti dove le galassie sono rare. Questa disposizione intrigante e af- fascinante di materia è nota come “struttura a grande scala”. I nuovi ri- sultati di VLT indicano che gli assi di rotazione dei quasars tendono a es- sere paralleli alle strutture a grande scala nelle quali essi stessi si trovano. Così, se i quasars sono in un lungo fi- lamento, gli assi di rotazione dei bu- chi neri centrali punteranno lungo il filamento. I ricercatori stimano che la probabilità che questi allineamenti siano casuali è inferiore all’1%. “Una correlazione fra l’orientazione dei quasars e le strutture a cui apparten- gono è un’importante previsione di modelli numerici dell’evoluzione del- l’universo. I nostri dati forniscono la prima conferma osservativa di questo effetto, su scale molto più grandi di quella che era stata osservata finora per normali galassie” , aggiunge Do- minique Sluse, dell’Argelander-Insti- tut für Astronomie di Bonn e del- l’Université de Liège. Il team non ha potuto osservare diret- tamente gli assi di rotazione o i getti di materia dei quasars, ha pertanto misurato la polarizzazione della luce di ciascun quasar e per 19 di essi è stato rilevato un segnale significativa- mente polarizzato. La direzione della polarizzazione, combinata con altre informazioni, può essere usata per dedurre l’angolo dei disco di accresci- mento e quindi la direzione dell’asse di rotazione. “Nei nuovi dati, gli alli- neamenti su scale ancora più grandi di quelle previste dalle simulazioni suggeriscono che negli attuali mo- delli cosmici manca un ingrediente” , conclude Sluse. L ’illustrazione e il video mostrano schematicamente i misteriosi allineamenti, rivelati da osservazioni fatte con il Very Large Telescope dell’ESO, tra gli assi di rotazione dei quasars e le strutture a grande scala che essi abitano. Questi allineamenti coprono mi- liardi di anni luce e sono i più estesi dell’universo. La struttura a grande scala è mostrata in blu, i quasars sono riportati in bianco e i loro assi di rotazione sono rappresentati con un trattino. Si tratta di rappresentazioni puramente indicative, poiché non descrivono né la reale distribuzione delle galassie né quella dei quasars. [ESO/M. Kornmesser]

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