l'Astrofilo gennaio-febbraio 2015

CRONACHE SPAZIALI ASTROFILO l’ “Ora stiamo notando una diversità si- mile nell'architettura dei sistemi di detriti” , ha aggiunto Schneider. “Come sono i pianeti che influiscono sui dischi e come sono i dischi che in- fluiscono sui pianeti? C'è una sorta di interdipendenza tra un pianeta e i detriti che può influenzare l'evolu- zione di questi sistemi di detriti eso- planetari.” “Da questo piccolo esempio, il mes- saggio più importante da cogliere è quello della diversità” , ha concluso Schneider, che ha anche sottolineato quanto sia importante per gli astro- nomi capire le influenze interne ed e- sterne di quei sistemi, così come i venti stellari e le interazioni con le nubi di materiale interstellare, e quanto tutto ciò sia dipendente dalla massa e dal- l'età della stella genitrice e dall'ab- bondanza di elementi pesanti neces- sari alla costruzione dei pianeti. Sebbene gli astronomi abbiano sco- perto circa 4000 candidati esopianeti dal 1995 (la maggior parte attraverso metodi di rivelazione indiretta), solo un paio di dozzine di sistemi con di- schi di detriti circumstellari sono stati fotografati nello stesso periodo. Questo perché i dischi sono tipica- mente 100000 volte più deboli della stella centrale e spesso molto vicini ad essa. La maggioranza dei dischi è stata vista grazie alla capacità di Hubble di compiere imaging ad alto contrasto, dove l'opprimente luce proveniente dalla stella è bloccata al fine di rivelare il debole disco che la circonda. La nuova survey aiuta an- che a comprendere come 4,6 miliardi di anni fa il nostro sistema solare si è formato ed è evoluto. In particola- re, la sospetta collisione planetaria osservata nel disco attorno ad HD 181327 può ricordare come si forma- rono il sistema Terra-Luna e il sistema Plutone-Caronte oltre 4 miliardi di anni fa. In quei casi le collisioni fra corpi di taglia planetaria sparsero detriti che successivamente si fusero in lune compagne. A lcune immagini prese dall'Hubble Space Telescope nell'ambito di una survey sul- l'architettura dei sistemi di detriti attorno alle giovani stelle. La survey ha incluso 10 sistemi di detriti circumstellari precedentemente scoperti, in aggiunta a MP Mus, un disco protoplanetario di età comparabile a quella dei più giovani dischi di detriti. La vista acuta di Hubble ha svelato un'inattesa diversità e complessità di quelle strut- ture. Come indicato dalle scale di riferimento, le strutture a disco sono vaste, molto più ampie della distribuzione planetaria nel nostro sistema solare, calibrata sull'or- bita di Nettuno. Alcuni dischi si presentano quasi di taglio, altri di faccia, dipende dal- l'inclinazione. Le asimmetrie e le deformazioni dei dischi possono essere state causate dal passaggio ravvicinato di una stella. In alternativa, i dischi possono essere stati in- fluenzati dall'azione di pianeti non visibili. In particolare, l'asimmetria in HD 181327 sembra un getto di materiale molto distante dalla stella ospite. Potrebbe essere la conseguenza di una collisione fra due piccoli corpi, suggerendo che il sistema plane- tario invisibile sarebbe caotico. Le stelle indagate hanno età che vanno da 10 milioni di anni a oltre 1 miliardo di anni. La survey in luce bianca è stata condotta con lo Space Telescope Imaging Spectrograph (STIS), un coronografo che blocca la luce della stella ospite, affinché l'estremamente debole luce riflessa dalla struttura polverosa possa essere vista. Le immagini sono state colorate artificialmente per aumentare il dettaglio. [NASA, ESA, and Z. Levay (STScI), and G. Schneider (University of Arizona)] n

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