l'Astrofilo gennaio-febbraio 2015

CRONACHE SPAZIALI ASTROFILO l’ I mpiegando l'Hubble Space Telesco- pe della NASA, gli astronomi hanno completato la più grande e detta- gliata survey fotografica in luce bian- ca di dischi di detriti polverosi attorno ad altre stelle. I dischi di polveri, creati verosimilmente da collisioni fra og- getti rimasti dopo la formazione pla- netaria, sono stati fotografati sia attorno a stelle con età di appena 10 milioni di anni sia attorno a stelle con più di un miliardo di anni. “È come guardare indietro nel tempo e ve- dere i tipi di eventi distruttivi che in un lontanissimo passato avve- nivano regolarmente nel nostro sistema solare, dopo la nascita dei pianeti” , ha commentato il coordinatore della ricerca Glenn Schneider, dello Steward Obser- vatory, University of Arizona. Ritenute un tempo semplici strut- ture a forma di frittella, le inat- tese diversità e complessità di queste strutture di detriti polve- rosi suggeriscono fortemente che siano state influenzate gravita- zionalmente da pianeti invisibili che orbitano le stelle. In alterna- tiva, quegli effetti possono risul- tare dal “radente” transito di una stella nello spazio interstellare. I ricercatori hanno scoperto che non ci sono due dischi di mate- riale circumstellare con lo stesso aspetto. “Abbiamo scoperto che i sistemi non sono semplicemente piatti con superfici uniformi” , ha af- fermato Schneider. “Essi sono in re- altà sistemi di detriti tridimensionali piuttosto complicati, spesso con in- clusioni di strutture minori. Alcune delle sottostrutture potrebbero tra- dire la presenza di pianeti invisibili.” Gli astronomi hanno utilizzato l'Hub- ble Space Telescope Imaging Spectro- graph per studiare 10 sistemi di detriti circumstellari precedentemente sco- perti, in aggiunta a MP Mus, un disco protoplanetario di età comparabile a quella dei più giovani dischi di detriti. Le irregolarità osservate in particolare in uno dei sistemi anulari, attorno a una stella chiamata HD 181327, sareb- bero assimilabili agli effetti prodotti dall'espulsione di un enorme getto di detriti nella parte esterna del sistema, a causa di una recente collisione fra due corpi. “Questo getto di mate- riale è piuttosto distante dalla stella ospite (circa il doppio della distanza di Plutone dal Sole)” , ha precisato il coinvestigatore Christopher Stark, del NASA's Goddard Space Flight Cen- ter, di Greenbelt, Maryland. “La distruzione catastrofica di un og- getto di quella massa a una così gran- de distanza è difficile da spiegare e dovrebbe essere molto rara. Se stiamo infatti osservando la recente con- seguenza di una collisione impo- nente, il sistema planetario invisi- bile dev'essere piuttosto caotico.” Un'altra interpretazione delle ir- regolarità è quella che il disco sia stato misteriosamente deformato dal passaggio di una stella nello spazio interstellare e abbia inte- ragito direttamente con del ma- teriale interstellare invisibile. “In entrambi i casi la risposta è emo- zionante” , ha detto Schneider. “Il nostro team sta attualmente ana- lizzando successive osservazioni che aiuteranno a svelare la vera causa delle irregolarità.” Nel corso degli ultimi anni gli astronomi hanno scoperto un'in- credibile diversità nell'architettura dei sistemi esoplanetari (i pianeti sono sistemati in orbite marcata- mente differenti da quelle osser- vate nel nostro sistema solare). Hubble studia cantieri esoplanetari disseminati di detriti I l disco di detriti a forma di anello che circonda la stella HD 181327, oggetto di un recente stu- dio condotto con l’HST. [NASA, ESA, and Z. Levay (STScI), and G. Schneider (University of Arizona)] by NASA/ESA/STScI

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