l'Astrofilo gennaio 2014

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ rossa dello spettro, dove il flusso luminoso della vicina stella risulta fortemente atte- nuato rispetto alla regione visibile. I primi tentativi di studiare in dettaglio il disco di HD 106906 e di individuare even- tuali pianeti sono del 2005 e vengono con- dotti con il Magellan Telescope del Las Campanas Observatory. Successivamente viene utilizzato anche il telescopio spaziale Hubble e tutte le osser- vazioni raccolte in oltre 8 anni di studio hanno portato alla definitiva scoperta da parte di un team di astronomi coordinati da Vanessa Bailey (University of Arizona, Tucson) di un pianeta gigante posto a una distanza proiettata dalla stella di ben 650 unità astronomiche (90 ore luce), corri- spondenti a una separazione angolare in cielo di 7 arcosecondi. Quell'enorme distanza ha subito catalizzato l'attenzione dei ricercatori, perché non era mai capitato di osservare un pianeta così lontano dalla sua stella, sebbene si stimi che quasi il 20% delle stelle abbiano pianeti giganti su orbite molto ampie. Oltretutto, trattandosi di una distanza proiettata, quel- la reale è probabilmente ancora più consi- stente. In base alla luminosità del pianeta, attra- verso modelli evolutivi, è stato possibile ri- salire alla sua massa, equivalente a 11 masse gioviane, e alla sua temperatura, 1500°C. Al di là del fatto che quella massa lo colloca nel limbo esistente fra pianeti gi- ganti e nane brune, la presenza di tale og- getto, denominato HD 106906b, è del tutto inspiegabile sulla base delle attuali cono- scenze. Infatti per quanto denso ancora ap- L a cupola del Magellan Tele- scope, lo strumen- to che abbinato all’ottica adattiva MagAO, alla ca- mera infrarossa Clio2 e allo spet- trografo FIRE ha permesso al team di Vanessa Bailey di confermare la natura planetaria di HD 106906b. [Courtney Jones]

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=