l'Astrofilo gennaio 2014

CORPI MINORI ASTROFILO l’ tuto indagare direttamente l'acqua di quel- l'oceano fosse molto lontano, considerando che le prossime missioni destinate ai satelliti medicei raggiungeranno la meta a partire dal 2030. Ora invece, proprio grazie alla sco- perta dei pennacchi di vapore acqueo, è evi- dente che c'è un’altra via per analizzare quell'acqua, sicuramente meno completa ma di più immediata attuazione. Ad ogni modo, ammesso e non concesso che nel prossimo futuro possano ripresen- tarsi le condizioni per osservare altre emis- sioni di vapore acqueo sopra la superficie di Europa, sarà priorità stabilire se trattasi o meno manifestazioni realmente connesse all'oceano, cosa che al momento non è pos- sibile stabilire con assoluta certezza. Mani- festazioni simili potrebbe ad esempio essere attivate da un temporaneo riscaldamento del ghiaccio superficiale a seguito di uno stress gravitazionale, oppure dalla caduta di un grosso meteorite. Queste possibili ma molto meno probabili alternative non sem- brano comunque intaccare la crescente con- vinzione nell'ambiente scientifico che se nel nostro sistema solare c'è un altro luogo, oltre alla Terra, in grado di ospitare la vita, quel luogo è il satellite Europa. quasi inesistente pressione atmosferica. La totale assenza di polveri nella massa gassosa osservata confermerebbe che subito sotto il ghiaccio c’è solo acqua. Altre interpretazioni sono meno sostenibili, perché che quel- l'oceano esista è praticamente una certezza da quando la sonda Galileo, rimasta per 8 anni nel sistema gioviano (dal 1995 al 2003), scoprì che Europa ha un campo magnetico indotto dall'interazione con Giove, il che suggerisce la presenza di uno strato condut- tivo subsuperficiale, e il miglior candidato a quel ruolo è un oceano di acqua liquida sa- lata. Includendo lo strato ghiacciato più esterno, l'oceano dovrebbe essere profondo un centinaio di chilometri. Ovviamente, la verosimile esistenza di quel- l'oceano ha nell'ultimo decennio lasciato fantasticare sulla possibilità che ospiti forme di vita, eventualità che non può essere scar- tata a priori e che anzi è stata rafforzata proprio recentissimamente (dicembre 2013) dalla scoperta sulla crosta ghiacciata di Eu- ropa di minerali simili ad argille, associati a elementi organici, che lasciano sperare in qualcosa di ancora più interessante. Fino a prima del lavoro del team di Roth sembrava che il giorno in cui avremmo po- n L ’oceano di Eu- ropa potrebbe ospitare forme di vita e questa illu- strazione di pura fantasia descrive uno dei possibili scenari, con un piccolo batiscafo che osserva es- seri vermiformi fluttuanti al di sotto della super- ficie ghiacciata.

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