l'Astrofilo gennaio 2014

da John Grotzinger (Califor- nia Institute of Technology), ha avuto modo di scendere nel dettaglio della composi- zione dei sedimenti argillosi di Yellowknife Bay, trovando che sono ricchi di ferro e zolfo, elementi che con l'ar- gilla formano un minerale chiamato smectite. Questo si aggrega in acque con pH neutro e con bassa salinità, l'habitat ideale di una primi- tiva forma di vita chiamata chemolithoautotrophs, un batterio che trae direttamen- te dal materiale roccioso la sua fonte energetica, sfrut- tando l'ossidazione di com- posti inorganici, con zolfo e ferro che rappresentano la base della dieta, mentre l'ap- provvigionamento di carbo- nio avviene direttamente dall'atmosfera ricca di ani- dride carbonica. In un certo senso, il chemolithoautotrophs si alimenta attingendo energia da una sorta di batteria e quel tipo di alimentatore era disponibile nella Yellowknife Bay. Il tutto dimostra che l'ambiente geologico del giovane Marte era più favorevole del previsto alla comparsa della vita e poiché l'età delle strutture rocciose della Yellow- knife Bay è un po' inferiore a quanto atteso, MARTE ASTROFILO l’ colare, copren- done una piccola porzione. La stessa cosa può essere accaduta anche in altre zone dello stesso cratere o in altri crateri. [NASA/JPL Caltech/MSSS] V isione d’insieme del Gale Crater. L’ellisse evidenzia l’area visitata da Curiosity. Shee- ped Mudstone è il deposito ad oggi meglio da- tato. Il materiale sedimentario esaminato provie- ne dal bordo del cratere e fu trasportato nel lago da una rete di torrenti. [NASA/JPL-Caltech] quelle condizioni si sono protratte fino ad epoche più recenti di quanto indicato dai modelli. Se poi consideriamo che oltre agli elementi già menzionati, sul fondo asciutto del lago sono stati identificati anche idro- geno, ossigeno e azoto, si rafforzano ulte- riormente le condizioni ambientali adatte a forme di vita microbica. Se possibile, tutte le ultime scoperte favorite da Curiosity sono nel loro insieme ancor più rilevanti della straordinaria scoperta del greto di alcuni torrenti, avvenuta nel 2012. Era però anche lecito attendersi che se quei torrenti confluivano in un'area delimitata, non poteva che trattarsi quantomeno di un lago. Lago che ora è stato di fatto identifi- cato. Il prossimo passo dei team di ricercatori impegnati nell'avventura di Curiosity sarà quello di continuare l'esplorazione del Gale Crater alla ricerca di altri antichi laghi e di altri ambienti un tempo potenzialmente abi- tabili. Attualmente il rover sta muovendosi lungo un percorso di oltre 8 km che lo por- terà da Yellowknife Bay fino alla base del Mount Sharp, al centro del Gale Crater, il tar- get più atteso della missione, per le rocce stratificate che caratterizzano la sua struttura alta 5 km. Ancora qualche mese e sicura- mente avremo altre, strepitose novità. n

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