l'Astrofilo gennaio 2013

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ T au Ceti è allo stato attuale delle conoscenze l’unica stella oltre al Sole ad avere un sistema plane- tario e ad essere facilmente visibile a occhio nudo. In questa mappa ce- leste, prodotta con il freeware Stellarium, la posi- zione di Tau Ceti è indicata dal cer- chietto posizio- nato sulla parte meridionale della costellazione della Balena. Il cielo è quello serale di metà gennaio. torno a un altro Sole! Non a caso il nuovo si- stema planetario è il più leggero finora sco- perto, con i singoli componenti che, dal più interno al più esterno, hanno masse minime pari a 2.0, 3.1, 3.6, 4.3 e 6.6 masse terrestri. Sebbene sia ancora tutto da verificare, le ar- gomentazioni prodotte dai ricercatori sono piuttosto convincenti e il sistema planetario di Tau Ceti ha non solo concrete possibilità di essere reale, ma anche di essere molto stabile nel tempo, come dimostrerebbe il rapporto di risonanza 5:2 che caratterizza i periodi orbitali dei due pianeti più interni. Anche il fatto che attorno alla stella esista un’ampia struttura esterna alle orbite pla- netarie, paragonabile alla nostra fascia di Edgeworth-Kuiper, depone a favore della presenza di pianeti. Se esistono, il più inte- ressante è sicuramente il quarto, HD 10700 e , o Tau Ceti e, quello di circa 5 masse terre- stri, con periodo di 168 giorni. L’interesse sta nel fatto che si trova nella zona abitabile di Tau Ceti e questo perché la stella è sì simile al Sole dal punto di vista spettrale, ma ha una massa inferiore del 12% ed è meno lu- minosa, quindi meno calda, il che avvicina sensibilmente la zona abitabile alla stella, ri- spetto alla sua posizione nel nostro sistema solare. In breve, quel pianeta potrebbe avere acqua liquida in superficie ed essere adatto ad ospitare la vita. Data la massa non trascurabile (sebbene sia il più leggero fra quelli sinora scoperti nella zona abitabile di una stella di tipo solare), per noi terrestri camminarci sopra risulterebbe alquanto fa- ticoso, ci obbligherebbe a stare un po’ più “con i piedi per terra”, il che forse, almeno metaforicamente, non guasterebbe. Per quanto scomodo, un giorno lontano HD 10700 e potrebbe diventare la meta del primo viaggio interstellare dell’umanità. È infatti probabilmente il più vicino fra quelli promettenti, visto che viene dopo il pianeta di Alfa Centauri B, che ha temperature in- fernali, e dopo il pianeta di Epsilon Eridani, che forse nemmeno esiste. In attesa di con- ferme e di poter studiare direttamente l’at- mosfera di HD 10700 e con i telescopi della prossima generazione, accontentiamoci per ora di guardare ad occhio nudo Tau Ceti, e almeno con la fantasia di arrivare là dove nessuno è mai giunto prima. n

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