l'Astrofilo gennaio 2012

ASTRONAUTICA ASTROFILO l’ care con essa, e la condizione del computer di bordo, che sembra abbia funzionato cor- rettamente nello scambio di telemetria av- venuto due giorni prima. Sembra infine che la Phobos-Grunt abbia mantenuto un cor- retto orientamento con il Sole. Sin dalle prime ore dopo il lancio si è cercato di capire che cosa non avesse funzionato. Se non è ancora chiaro il problema dei sensori stellari, che pare non abbiano dato informa- zioni corrette al computer di bordo per ope- rare le accensioni dei motori, c’è invece già una spiegazione per le comunicazioni radio che si interrompono anche in passaggi suc- cessivi sulla stessa stazione di ricezione: il problema andrebbe ricercato nella configu- razione progettuale del sistema di alimenta- zione di bordo. In particolare se i pannelli solari non riuscissero a fornire elettricità e le batterie ricaricabili si scaricassero, il sistema elettrico passerebbe ad una alimentazione chimica della durata di 12 ore. In queste cir- costanze le batterie principali verrebbero spente e sarebbero riaccese solo in caso di corretto orientamento dei pannelli solari verso il Sole. Ovviamente l’alimentazione elettrica si interromperebbe nella parte di orbita non illuminata dal Sole. Quindi, come risultato dello stato di emergenza della P rimo piano del satellite mar- ziano Phobos con indicate le zone in cui sarebbe do- vuta sbarcare la missione russa Phobos-Grunt. In rossi i luoghi ini- zialmente pianifi- cati, in blu quelli definitivi. [SA/DLR/FU Berlin (G. Neukum)] sonda, le batterie principali ricaricabili rimar- rebbero “off line” e l’elettricità sarebbe ge- nerata dai pannelli solari solo in caso di corretta illuminazione della loro superficie, dando così alla sonda la possibilità di comu- nicare con la Terra solo in determinate con- dizioni di alimentazione elettrica. Se la Phobos-Grunt non dovesse partire alla volta di Marte (ha a disposizione ancora una piccola finestra di lancio prima che la geome- tria orbitale di Mar- te e Terra non per- metta più il viag- gio) potrebbe ave- re un triste de- stino; tra gennaio e febbraio, a se- guito del decadi- mento orbitale, ri- entrerebbe in at- mosfera terrestre, facendo così la stessa fine dei sa- telliti UARS e RO- SAT. Per gli appas- sionati di statistica sarebbe la 18 a mis- sione russa verso Marte fallita a par- tire dal 1960. In- somma un sequel della “maledizione marziana”. Potrebbe però essere una scappatoia: se si riuscisse a riprendere il controllo della sonda, ma non in tempo per il lancio verso Marte, si potrebbe stabilizzarla su un’orbita più alta, ibernarla e lanciarla alla volta del pianeta rosso alla prossima finestra di lancio nel gennaio 2014, oppure cambiarne la mis- sione indirizzandola verso un asteroide o verso la Luna. Al momento in cui scriviamo non si hanno ancora notizie del recupero della sonda; si sa soltanto che i tecnici stanno effettuando tentativi di invio di comandi per far innal- zare l’orbita della sonda, così da avere mag- giori opportunità di collegamenti radio e dunque maggiori probabilità di ritardare il rientro in atmosfera; ciò permetterebbe di avviare un completo recupero, ma le spe- ranze di riuscita sono fievolissime. n

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