l'Astrofilo gennaio 2012

ASTRONAUTICA ASTROFILO l’ guata. Nel frattempo, una gara per scegliere il nome da adottare per questo nuovo rover fu vinta da una ragazzina di 12 anni, che propose, sulla falsa riga dei rover precedenti, il nome Curiosity. Si arriva così alla finestra di lancio del 2011, e il 26 novembre scorso, alle 15:02 GMT, un Atlas 5, versione 541 (ogiva da 5 metri di dia- metro, 4 boosters laterali e un upper-stage Centaur) parte da Cape Canaveral dando il via alla missione verso Marte. Dopo 44 mi- nuti dal lancio e dopo due accensioni del motore Centaur per il corretto inserimento in orbita di trasfe- rimento, la sonda si è separata dal vettore senza problemi. Arrivo su Marte previsto per il 6 agosto prossimo, con desti- nazione il cratere Gale (154 km di diametro), un bacino da impatto vicino all’equatore marziano. Curiosity è alimentato da un generatore al plutonio, più che sufficiente per la missione nominale di due anni terrestri (equivalenti a un anno mar- ziano). Ma proprio la presenza del generatore nucleare fa propendere per le più ottimi- stiche speranze di almeno 10 anni di missione. Con vari tipi di camere da ri- presa e 10 strumenti scientifici, tra i quali un vero e proprio laboratorio chimico, il Mars Science Laboratory è la prima missione astro- biologica inviata verso Marte dai tempi dei due Viking degli anni ’70. Cruciale la fase di atterraggio, che vedrà l’MSL sperimentare per la prima volta un nuovo sistema per rag- giungere il suolo, lo Skycrane. Quest’ultimo si rifà all’elicottero Sikorsky S-64 impiegato per varie tipologie di lavori “pesanti” sia civili che militari. In pratica il rover è agganciato a una struttura che lo av- volge e che lo sosterrà con motori a razzo nell’ultima fase di discesa sulla superficie marziana. A una certa quota lo Skycrane svolgerà dei cavi che manterranno unito a sé il rover fino a posarlo dolcemente sul ter- reno. Dopo due secondi necessari a confer- mare il “touchdown” i cavi libereranno de- finitivamente il rover grazie a un sistema pi- rotecnico e lo Skycrane andrà a cadere lontano da Curiosity che potrà così iniziare la sua missione. La sonda Phobos-Grunt, invece, rientra in un progetto ambizioso che risale agli albori dell’esplorazione spaziale sovietica del pia- neta rosso, ma che a causa di numerosi in- successi (noti agli addetti ai lavori come “maledizione marziana”) è stato messo da parte a favore dell’esplorazione di Venere. Il progetto fu rimandato più volte a causa dei problemi economici post-sovietici, del- l’impoverimento scientifico delle istituzioni nazionali, dei problemi tecnici e della cattiva gestione del progetto. Tornata prepotentemente come missione dall’alto valore scientifico nel 1999 (dopo i fallimenti delle sonde Phobos 1 e 2 nel 1988 e Mars96 nel 1996), ha avuto una storia ancor più travagliata. Il progetto originario era molto simile alle sonde Phobos e fu av- viato nel 2001 con lo sviluppo di una fase preliminare terminata nel 2004. A fronte di un budget iniziale di 9 milioni di rubli, il pro- getto rimase per oltre un anno in sospeso a causa della mancanza di fondi, e solo dopo I l nuovo rover marziano Curio- sity fotografato durante un test di laboratorio. [NASA/JPL]

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=