l'Astrofilo gennaio 2012

asteroidi associati a Baptistina, il team di WISE ha per così dire “riavvolto il nastro” dell’evoluzione orbitale dell’intera famiglia, scoprendo che la frammentazione è avve- nuta all’incirca 80 milioni di anni fa, non 160. Il nuovo valore sembra di fatto scagionare quell’evento dall’essere responsabile del- l’estinzione di massa di fine Giurassico, perché i 15 mi- lioni di anni residui fra i due accadimenti paiono insuffi- cienti a metterli in relazione. È pur vero che anche al nuo- vo valore proposto viene ri- conosciuta un’approssimazio- ne non irrilevante, da 20 a 30 milioni di anni, ma il tempo minimo necessario alla devia- zione di un frammento verso la Terra è comunque superio- re, anche se di poco, a questi ultimi valori. A quale famiglia di asteroidi bisogna allora guardare per scovare il vero responsabile? Difficile dare una risposta, per- ché fra le decine di famiglie note (esistono anche numerosi raggruppamenti meno de- finiti) ve ne sono alcune con caratteristiche simili e ciò complica ulteriormente il lavoro svolto per dare una collocazione temporale alla loro nascita. C’è poi anche un problema, se così vogliamo definirlo, di abbondanza di dati da elaborare, infatti il team di WISE è alle prese con un primo database di albedo e masse relative a 120000 asteroidi, ed è facile immaginare che le future tranche saranno altrettanto cospicue. Dobbiamo quindi attendere ancora un po’ per sapere quale asteroide ringraziare per aver impe- dito a un evolutissimo lucertolone di domi- nare oggi il pianeta Terra. CORPI MINORI ASTROFILO l’ L e differenze fra i parametri orbitali degli asteroidi sono alla base della loro evo- luzione collisionale. In questa rappresentazione (voluta- mente esagerata per rendere meglio l’idea) un piccolo aste- roide sta per colpire un suo simile di taglia maggiore. Dall’evento porebbe nascere una famiglia dinamica. n della NASA, fra i quali Amy Mainzer, del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena (Califor- nia, USA). Il team ha infatti proceduto al calcolo delle masse di ben 1056 membri della famiglia di Baptistina non più sulla base della luce bianca riflessa, bensì misu- rando il flusso di luce infrarossa irradiata. Per quanto bassa possa essere la tempera- tura di un asteroide, nell’infrarosso ha co- munque una sua luminosità dovuta alla cosiddetta “emissione di corpo nero”. Osservandola a opportune frequenze, dal comportamento dello spettro si può deri- vare la temperatura dell’asteroide, e poiché l’emissione per unità di superficie del corpo nero a determinate temperature è nota, ecco che dal flusso infrarosso osservato si ri- sale alla superficie di emissione con elevata precisione. Questa permette a sua volta di ricalcolare il valore dell’albedo in luce visi- bile (dal momento che si sa esattamente quanta l’asteroide ne riceve dal Sole per unità di superficie a una determinata di- stanza), e quindi si giunge alla stima della massa con molta meno incertezza. Una volta ricalcolate le masse del migliaio di

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