l'Astrofilo gennaio 2012

23 ASTROFILO l’ GENNAIO 2012 CORPI MINORI N ell’immagine di sfondo è rappresentato lo scenario che può risultare dalla collisione fra due aste- roidi di massa diversa. Quello più piccolo resta completamente distrutto, mentre quello più grande produce una quantità di frammenti di varie dimensioni che si dispongono su nuove orbite, aventi però solitamente almeno un parametro in comune con quella del corpo originario. [NASA/JPL/Caltech] di varie dimensioni, ognuno inserito su un’orbita indipendente, nondimeno carat- terizzata da almeno un parametro ereditato dal corpo originario. Per una completa verifica dell’ipotesi di Hi- rayama si è dovuto attendere la potenza di calcolo tipica dei computer contemporanei, visto che per ogni componente dei raggrup- pamenti in questione, le cosiddette “fami- glie di Hirayama”, è necessario ricostruire l’evoluzione orbitale a ritroso nel tempo, fino a giungere in un’epoca in cui la posi- zione spaziale di tutti i componenti coincide. In realtà la potenza di calcolo non basta, perché un ruolo fondamentale nell’evolu- zione delle orbite è rivestito dalle masse degli asteroidi che le percorrono: più ele- vata è la massa, meno il moto dell’asteroide viene perturbato dai campi gravitazionali dei pianeti (Giove in primis) e più lenta- mente variano i suoi parametri orbitali. È pertanto indispensabile conoscere con ot- tima approssimazione le masse dei compo- nenti di una famiglia per poter risalire alle condizioni dell’evento originario. Solo in anni recenti tutto ciò è risultato fat- tibile, e si sono così potute individuare le epoche di formazione di alcune famiglie asteroidali, come ad esempio quella di 298 Baptistina (un asteroide scoperto a Nizza il 9 settembre 1890 da Auguste Charlois), fis- sata a 160 milioni di anni fa. Questa famiglia è stata riconosciuta come tale nel 2007, grazie a una ricerca condotta da un team di astronomi guidati da Bill Bottke e David Nesvorny, del Southwest Re- search Institute in Boulder (Colorado, USA). Membro principale è ovviamente Baptistina (è l’asteroide più grande a dare il nome alla famiglia), il cui diametro è attualmente di circa 40 km, mentre 160 milioni di anni fa, quando fu quasi completamente distrutto

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