l'Astrofilo dicembre 2011
PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ pesanti eiezioni di massa e altre fenomeno- logie tipiche del Sole odierno ma elevate alla massima potenza. Ebbene, CoRoT-2a sta ancora manifestando quel comportamento infantile e turbolen- to, pur non essendo più un astro giovane. Per capire questa apparente incongruenza, astronomi dell’Università di Amburgo han- no osservato quel lontano sistema con il te- lescopio spaziale per raggi X Chandra della NASA e con lo spettrografo UVES in dota- zione al telescopio Kueyen VLT dell'ESO, caratterizzando l’atmosfera stellare e otte- nendo così preziose informazioni sull’ab- bondanza di elementi, sulla temperatura, sulla gravità superficiale e anche sull’in- tensa radiazione X (centinaia di migliaia di volte più intensa di quella solare) che spazza l’ambiente circostante, investendo violentemente CoRoT-2b. Una volta stabilito che la causa di tanta vi- vacità non poteva che avere origini esterne alla stella, e che a questo proposito era da escludere il coinvolgimento di una lontana e molto più tranquilla compagna di CoRoT- 2a, non restava che puntare il dito verso quell’unico pianeta finora noto (non si può escludere che ve siano altri più piccoli e/o più lontani). Effettivamente, quella di CoRoT-2b non è una presenza trascurabile: 3 volte più mas- siccio di Giove, orbita mediamente ad ap- pena 4,4 milioni di km dalla sua stella. Massa rilevante, breve distanza e conse- guente elevata velocità orbitale (completa un giro in meno di 2 giorni) non possono che produrre intense maree sulla stella, tali da accelerarne la rotazione sull’asse. Proprio quest’ultima conseguenza viene considerata dal team di Amburgo la causa dell’intensa attività rilevabile negli strati più esterni della stella. Il flusso di raggi X che investe continua- mente il pianeta, gonfiandolo e strappan- dogli 5 milioni di tonnellate di materia al secondo, è dunque attivato e mantenuto dalla presenza stessa del pianeta, che fini- sce per essere vittima di sé stesso. Il quantitativo di materia erosa a CoRoT-2b è sicuramente ingente, ma la massa del pia- neta è tale che sono necessari 12 miliardi di anni affinché si volatilizzi completamente, quasi l’età dell’universo! In realtà il pianeta non si dissolverà mai perché, se non interverranno prima altri fattori, un giorno lontanissimo la sua massa non sarà più in grado di perturbare effica- cemente la stella, così la superattività si af- fievolirà, e con essa il flusso di raggi X. L ’ intensa radiazione X di CoRoT-2a produce sul suo vicino pianeta l’evaporazione di 5 milioni di tonnellate di materia ogni secondo. [NASA/CXC/M.Weiss] n
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