l'Astrofilo dicembre 2011

CLIMATOLOGIA ASTROFILO l’ do anche informazioni sulla sua intensità. Col passare degli anni nuovi sedimenti bloc- cano quei minerali rispetto alla matrice. De- cine di milioni di anni dopo, la migrazione dei continenti avrà portato quei minerali da tutt’altra parte, disallineandoli rispetto alle linee del campo magnetico. Nota la velocità con cui i continenti si spo- stano, noto il valore del disallineamento e nota l’intensità del campo magnetico alle varie latitudini, dovrebbe essere possibile ri- salire alla paleolatitudine alla quale si for- marono i depositi glaciali e verificare se ne esistono di paleoequatoriali, il che confer- merebbe la Snowball Earth. Più facile a dirsi che a farsi (come tutto!). Prima bisogna scoprirli, ammesso che ne esi- sta almeno uno, e comunque non sarebbe sufficiente, perché non vi è certezza dell’in- variabilità della struttura del campo magne- tico terrestre nel corso delle ere geo- logiche. Alcuni ricercatori sostengono che le informazioni in nostro possesso sulla tem- peratura e sulla velocità rotatoria del nucleo terrestre durante il Neoproterozoico sono del tutto insufficienti a stabilire se anche al- lora il campo magnetico aveva una distribu- zione bipolare. I poli magnetici sarebbero potuti essere 4 o addirittura 8 (sempre metà positivi e metà negativi), rendendo inutiliz- zabili gli attuali modelli che descrivono il paleomagnetismo. Idem se l’eventuale cam- po bipolare fosse stato allineato con l’equa- tore invece che con i poli. A questo punto, ammesso e non concesso che le Snowball Earth si siano realmente ve- rificate, vediamo che cosa può averle inne- scate, cercando cause plausibili sia sul no- stro pianeta sia al di fuori di esso. Dal punto di vista geologico, una situazione scatenante può venire dalla prevalente di- stribuzione tropicale dei continenti. La loro albedo è maggiore di quella delle acque aperte e poiché la massima insolazione è proprio fra i due tropici, in questo partico- lare caso si avrebbe un deficit nell’assorbi- mento del calore solare da parte del pia- neta e ciò sarebbe sufficiente a far avanzare le calotte polari, innescando il meccanismo previsto da Budyko. Inoltre, il clima tropicale, abbondante di piogge, avrebbe un’azione erosiva propor- zionalmente maggiore a quella attuale, esponendo maggiori quantità di silicati al- U na delle prove a fa- vore di una Snowball Earth non completa- mente avvol- gente viene dalle stromatoliti, strutture sedi- mentarie dovute all'attività di mi- crorganismi foto- sintetici, ancora oggi molto dif- fuse nelle acque basse dei nostri mari, e già ab- bondanti e diver- sificate nel Proterozoico. Una Snowball Earth veramente globale avrebbe sicuramente bloccato la loro diffusione.

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