l'Astrofilo dicembre 2011

STRUMENTI ASTROFILO l’ sitamente amatoriali (peso e ingom- bro). Si sa che un’imprecisione nel fuoco di 1/100 di mm compromette la qualità di una ripresa fotografica. Un centesimo sul fuoco sta a signifi- care che anche il tubo, la cella, il supporto del secondario e la messa a fuoco devono avere una stabilità as- soluta. In elementi ottici critici come la configurazione Cassegrain questo tema è ancora più rafforzato. Il NortheK Cassegrain 250 f/15 è co- struito seguendo questi dettami tec- nici, con lo scopo di fornire un bene tecnico e non uno strumento essen- zialmente amatoriale. Per quanto sopra, è consequen- ziale che anche il se- con- dario va mon- tato con un sistema di re- golazione e col- limazione molto preciso e stabile. Nel Cassegrain 250, co- me in tutti gli al- tri modelli, ci sono due ele- menti da va- lutare bene: la distanza tra primario e secondario (che deve essere precisa e ottimizzata, in modo da ottenere il back focus cor- retto e non introdurre aberrazioni ottiche non desiderate), e la possibi- lità di regolare il tilt dello spec- chietto con assoluta facilità e senza giochi o spostamenti, sia durante la regolazione sia durante l’uso. Viene dunque montato un terzo ele- mento, che fa parte della produ- zione seriale del costruttore: il supporto per secondari AxyS. Nella pagina precedente, in basso, vediamo il layout del Cassegrain da 250 mm; alcuni parametri variano in funzione del singolo set ottico e si trovano come riferimento nel certifi- cato ottico. Il costruttore, comun- que, prima di consegnare lo strumento lo setta come da cer- tificato, lasciando all’astrofilo la possibilità di lavorare entro certi parametri sulle regolazioni mede- sime. Il parametro di- stanza primario/se- condario stabili- sce anche un allungamen- to o un ac- corcia mento del back focus (la distanza del punto di fuoco dalla superficie del centro del primario), di norma pari a 250 mm, ma che può leggermente variare da strumento a strumento e che può essere aumentato o diminuito di una certa quantità dall’astrofilo. Uno star test attento dice se lo si è accorciato o allungato troppo, e AxyS aiuta in modo magistrale in questo compito. Il costruttore di- chiara che AxyS viene costruito in al- cune varianti, a scelta del cliente talvolta, ma che è comunque dispo- nibile a 3 o 4 spiders e con sistema anticondensa per il secondario. Nel Cassegrain 250 f/15 si è utilizzata la versione a 3 spiders in quanto più in- dicata nell’alta risoluzione; inoltre non si è introdotto il sistema anti condensa di serie, in quanto il vetro è alloggiato ben all’interno del tele- scopio e non risente di problemi di appannamento. Quindi si sono esa- minati due elementi fondamentali di questa intubazione: la cella per il primario, montata di serie su tutti gli strumenti di questo diametro, e il supporto per il secondario, montato anch’esso di serie su tutti gli stru- menti di questo diametro. Vale la pena di spendere due parole sull’in- tubazione generale del Cassegrain 250. Si tratta, come ben si vede dal- l’immagine qui a fianco, di un si- stema truss in carbonio a otto elementi con il nome commerciale di UnitorK 25, bloccato alle estre- mità da snodi sferici in acciaio, mon- tati su termi- nali in le- ga, e il tutto fis- sato in modo oppor- tuno su anelli portanti spianati. Un doppio anello fi-

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